2010-02-24 09:01:08
>[Il Giornale della Toscana, 24/02/10]<br />Da un’inchiesta all’altra passando per contenziosi e scontri politici, Firenze sembra diventata il cuore pulsante della cronaca giudiziaria degli ultimi anni. Dietro a molte delle grandi opere costruite o ipotizzate, sembrano esserci sempre scandali, indagati o arresti. E quando non è così, «intoppi» di varia natura rallentano se non addirittura bloccano molte importanti opere. Ma andando oltre alle responsabilità (alla magistratura, ovviamente, l’obbligo andare fino in fondo), sul piatto resta una città ferma, paralizzata. Una città che in alcuni casi, primo fra tutti la famosa area di Castello tutt’ora sotto sequestro, rimane con i sigilli e quindi accumula ritardi mastodontici. Ritardi che chiaramente allontanano la modernizzazione in una città che invece ne avrebbe davvero molto bisogno. La cosiddetta madre di tutte le inchieste, riguarda Castello. Non solo perchè, come detto, ha bloccato un’area immensa in una zona cruciale per il rinnovamento di Firenze, ma anche perchè proprio da quelle intercettazioni telefoniche si è sviluppato, nel 2008, l’altro recente scandalo che ha investito gli appalti per la «Scuola Marescialli di Firenze», «G8», «Unità di Italia», e che ha coinvolto la protezione civile nella persone del sottosegretario Guido Bertolaso. L’inchiesta su Castello scoppia il 18 novembre 2008 con gli avvisi di garanzia all’assessore all’urbanistica di Firenze, Gianni Biagi, al suo collega di giunta, Graziano Cioni, anche candidato alle primarie del Pd, a Salvatore Ligresti, al suo rappresentante Fausto Rapisarda, a un collaboratore di quest’ultimo e a due architetti. I terreni sono di Fondiaria-Sai, gruppo Ligresti.Ela destinazione prevista riguarda case, negozi, uffici privati e pubblici, oltre a un parco da 80 ettari. Operazione valutata in unmiliardo di euro. Dall’estate scorsa si affaccia l’ipotesi di costruirci anche il nuovo stadio che i Della Valle progettano (da tempo) per la Fiorentina: la cosiddetta «Cittadella». Biagi si dimetterà poi il 27 novembre, affermando la correttezza del suo operato. A lasciare l’incarico, sebbene non indagati per Castello, sono stati anche un dirigente dell’ufficio urbanistica e il capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio. Prima ancora a finire nei guai era stato il «Project» utilizzato per il parcheggio della Fortezza da Basso, il sottopasso e gli altri parcheggi di piazza Alberti e Beccaria. Per quanto riguarda il sottopasso, c’è una doppia inchiesta: della procura e della Corte dei conti per i costi lievitati di oltre 3 milioni di euro. Nel processo in corso ai danni delComune di Firenze sono indagati Gaetano Di Benedetto, responsabile del procedimento del project per Palazzo Vecchio, Vincendo di Nardo (che recentemente si è dimesso da consigliere della Btp finita nel mirino dell’inchiesta sulla Scuola marescialli) presidente di FirenzeMobilità, Carlo Formigli e Mario Paquini di project costruzioni. Firenze Mobilità, la società che propone di realizzare il sottopasso di viale Strozzi e altre opere in cambiodella costruzione e gestione di alcuni parcheggi, nasce nel 2001, vince la gara contro Etruria, e il sottopasso verrà realizzatodopounlungo scontro politico. Non solo: alcune opere vengono modificate o addirittura eliminate, e questo scatena un contenzioso tra la società e lo stesso comune sull’aumento dei costi di costruzione. Altro caso quello della Manifattura Tabacchi, al centro di un’operazione di recupero iniziata nel 2005: i cantieri sono fermi. La struttura dovrebbe essere trasformata in case, uffici e negozi. Ma nessuno dei progetti va abuon fine, poi quando la giunta Domenici non approva il piano strutturale del 2008, l’intero progetto si blocca. Complessaanche la storia dell’exPanificio militare: il recupero di questa struttura viene fermato dall’ex assessoreBiagi.Aquesto stop segueuncontenzioso e successivamente il sindaco Renzi esprime il suo «si» al progetto di riqualificazione con delle condizioni ben precise. Anche in questo caso il cantiere rimane fermo in attesa della decisione. Associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio finalizzata all’abuso edilizio, sono invece le accuse che erano contestate all’ex presidente dell’ordine degli architetti di Firenze, Riccardo Bartoloni e al geometra Alberto Vinattieri, amministratori della Quadra Progetti, nonché all’ ex capogruppo del Pd a Palazzo Vecchio Alberto Formigli, fondatore della Quadrae indicatocomesocio della società di progettazione. I tre professionisti erano stati arrestati alla fine di ottobre scorso insieme con il geometra Giovanni Benedetti dell’ufficio edilizia privata del Comune di Firenze e con il suo ex collega Bruno Ciolli, e con due imprenditori, Francesco Bini e Marco Perugi, del gruppo Bini Costruzioni. Accogliendo le richieste dei pmLeopoldo De Gregorio e Giuseppina Mione, il gip Rosario Lupo aveva disposto la custodia in carcere per Benedetti e i domiciliari per tutti gli altri. Secondo le accuse, nell’ufficio edilizia privata del Comune di Firenze la Quadra disponeva di una corsia preferenziale e anche altri imprenditori venivano favoriti in cambio di tangenti. L’inchiesta ha coinvolto 24 persone fra cui l’ex presidente della commissione urbanistica di Palazzo Vecchio Anton Giulio Barbaro, Pd. Seguono i casi, altrettanto eclatanti, dell’Auditorium e dei Nuovi Uffizi, per arrivare alla vicenda dellaScuola Marescialli al centro dell’inchiesta fiorentina che è approdata agli appalti del «G8». La struttura in costruzione è benvisibile, proprio per le sue dimensioni, nella zona di Castello. La Baldassini-Tognozzi- Pontello aveva vinto l’appalto nel 2001. I lavori infatti scattano nel 2004 ma alcuni problemi legati alle norme antisismiche inducono il ministero, nel 2005, a revocare l’appalto alla Btp per affidarli all’Astaldi. Ne scatta un contenzioso che da ragione alla Btp. Per questo il ministero è costretto ad estromettere Astaldi e probabilmente, prima che l’inchiesta scoppiasse, i lavori sarebbero tornati alla Btp. Insomma, anche in questo caso il risultato è che i lavori per l’immenso edificio, ad oggi non sono ancora ultimati. Poi c’è la questione Multiplex: il cantiere del cinema a 9 sale di via Forlanini è rimasto sequestrato per un anno, la procura indaga per abusi edilizi. Adesso il sindaco Renzi vorrebbe comprarlo per trasferirci gli uffici comunali. Dalle grandi opere fino alle inchieste che cercano di fare luce su quanto accaduto al Forte Belvedere: la struttura è stata teatro di due tragedie, il 3 settembre 2006 Luca Raso, di 20 anni, morì cadendo dai bastioni e il 15 luglio 2008, Veronica Locatelli, 37 anni, morì nello stesso modo. A seguito di questo incidente il Forte fu chiuso, anche se pochi giorni fa l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli ha fatto sapere che il dissequestro «diurno» diunaparte del Forte potrebbe arrivare «entro qualche settimana». Questa, in estrema sintesi, è la fotografia di una Firenze bloccata. Che si tratti di un’inchiesta che sigilla i cantieri, o di un contenzioso che dilata a dismisura i lavori,o peggio ancora di uno scontro politico che non riesce a mettere d’accordo i protagonisti di un progetto, il problema rimane.Aquesto si aggiungono le parole del presidente di Confindustria Firenze, GiovanniGentile, intervistato dal Corriere Fiorentino: «…ci sono 700 pratiche bloccate all’ufficio urbanistica del comune. Il rischio, con quello che sta succedendo, è che un settore già così depressocomel’edilizia subiscauncolpo definitivo. Sono preoccupato per le imprese e l’occupazione

Redazione

Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- 1° Maggio, fermiamo sfruttamento e guerra per una vita più bella - 29 Aprile 2025
- Fermiamo la strage degli omicidi sul lavoro per un primo maggio di protesta e lotta - 29 Aprile 2025
- Sostieni il nostro lavoro con il tuo 5×1000 - 29 Aprile 2025