La rete lavasoldi

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2010-02-24 08:56:45

>[Il Fatto Quotidiano, 24/02/10]<br />Riciclaggio da 2 miliardi: arresti per il supermanager Scaglia e per Di Girolamo (Pdl). “Responsabili i vertici Telecom Italia” <br /> Scaglia il manager simbolo della new Economy italiana, inseguito fino alle Isole Vergini da un mandato di cattura. Nessuno lo avrebbe mai immaginato. Così come nessuno avrebbe mai immaginato un’o p e ra – zione che grazie alle intercettazioni e ad una serie infinita di accertamenti documentali e bancari effettuati in Italia e all’estero, indagine durata 4 anni iniziasse da un sms ricevuto da un commissario di polizia che lo invitava a contattare numeri a pagamento in cambio di ricariche gratuite. Un sms che ha svelato l’esistenza di una vera e propria centrale del crimine. “Una delle più colossali frodi poste in essere nella storia nazionale” spiega il gip. Un intreccio i m p re s s i o n a n t e di manager, estremisti neri, appartenenti alle forze dell’ordine legati da un unico collante, l’avidità. Con un danno per lo Stato di oltre 35 milioni di euro derivati dal mancato versamento dell’I va attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 1.800.000000 di euro. Questo è il quadro offerto dall’indagine ancora in corso a cui hanno lavorato la Dda di Roma diretta da Giancarlo Capaldo, i Ros e la Guardia di Finanza che ha rivelato l’esistenza di una associazione per delinquere internazionale con sedi e riferimenti nel Lazio, in Umbria in Toscana in Lombardia in Calabria fino agli Stati Uniti alla Francia alla Svizzera al Lussemburgo al regno Unito alla Romani agli Emirati Arabi a Singapore e ad Hong Kong, finalizzata alla frode fiscale, al riciclaggio ed alla corruzione. Il riciclaggio veniva realizzato attraverso la falsa fatturazione di servizi telefonici e telematici inesistenti. 55 richieste di custodia cautelare, 2.200.000.000 di fatture false, Iva evasa per 370 milioni di euro, circa 100 milioni di euro riciclati dalle due società Fastweb e Telecom Sparkle quotate in borsa come provento diretto dell’o p e ra – zione di frode fiscale. Oltre all’intero importo portato a credito Iva, e così compensati con i rispettivi debiti per tale imposta. Un centinaio gli immobili, società, barche e autoveicoli sottoposti a sequestro preventivo. Il tutto nelle 1800 pagine nell’ordinanza di custodia cautelare che ieri mattina hanno condotto in carcere anche i manager delle due tra le principali società di Telefonia: Fastweb e Telecom Sparkle. Manager che come si legge nell’ordinanza operavano “in un contesto di piena e totale illegalità” al fine di “f ro d a – re l’Erario, il mercato e gli azionisti” per brama di potere ed avidità personale, facendo lievitare le due società per ottenere ricavi stimati in 72 milioni di euro per Telecom Italia Sparkle e in oltre 12milioni di euro per Fastweb. Decine le banche e le fiduciarie estere utilizzate nel riciclaggio di denaro sporco proveniente da pagamenti di denaro effettuati dalle due società telefoniche a fronte di fatture emesse da società cartiere come la Planetarium Srl di Eugene Gourevitch vicepresidente della Asia Universal Bank di Mosca, coautore della complessa rete di canali finanziari attraverso i quali venivano riciclati le ingenti somme provenienti dalla frode. Due i manager arrestati. Silvio Scaglia, ex patron di Fastweb recentemente ceduta agli svizzeri di Swisscom che vive a Londra in una villa acquistata per 15 milioni di euro. Ma quando ieri mattina la polizia inglese ha fatto irruzione nella sua villa Scaglia non c’era, si trovava in vacanza con la famiglia alle Isole Vergini. E Stefano Mazzitelli amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle s.p.a., società controllata al 100 % da Telecom Italia s.p.a. all’epoca presieduta da Marco Tronchetti Provera – e sempre il gip scrive di “responsabilità degli amministratori e dirigenti della società capogruppo alla quale appartiere Tis, ossia Telecom Italia Spa” – che viene indicato come il pupillo dell’ex Presidente di Telecom Sparkle, oggi presidente di Telecom Malaysia, Riccardo Ruggiero, indagato per asscociazione a delinquere ed evasione fiscale. Riccardo è figlio dell’ambasciatore Renato Ruggero ex Presidente dell’Eni nel governo D’Alema e Ministro degli Esteri nel governo Berlusconi dimessosi dopo 5 mesi. Tra gli arrestati anche un colonnello della Guardia di Finanza, e un sottufficiale della Dia. In carcere è finito anche l’artefice della “frode carosello” Carlo Focarelli, e un ex appartenente ai Nar, Gennaro Mokbel che nel corso delle conversazioni intercettate rivela di aver commesso dieci omicidi. Una delle basi operative utilizzata dalla struttura criminale era la sua villa ad Antibes in Francia. Mokbel “t ra t t ava ” anche in diamanti estratti in Uganda lavorati in laboratori dell’e s t re – mo Oriente poi commercializzati a Roma attraverso una serie di gioiellerie controllate. Mokbel è anche l’anello d’o ro di congiunzione con la politica nella sua qualità di segretario regionale del Lazio del movimento Alleanza Federalista da cui nasce il Partito Federalista con sede in diversi Municipi del Comune di Roma in cui colloca sodali a cui affida incarichi di responsabilità. Ed è sempre Mokbel a credere nella necessità che occorra avere un referente in Parlamento dove si possono fare affari così nell’aprile del 2008 propone a Stefano Andrini – ora indagato – segretario particolare del Ministro per gli italiani all’estero Mirko Tremaglia di An, nominato dal sindaco di Roma Alemanno a capo dell’AMA, la candidatura al Senato circoscrizione Estero- Europa dell’avvocato Nicola Di Girolamo, suo stretto collaboratore “già utilizzato per la costituzione delle società di comodo finalizzate al riciclagg io”. Mokbel si rivolge all’av – vocato calabrese legato alle cosche latitante Colosimo che a sua volta convoca si fa carico di convocare una riunione con il referente della cosca Arena di isola Capo Rizzuto, Fabrizio Arena che assicura l’elezione di Di Girolamo al Senato che avviene nelle fila del Pdl. La Procura di Roma ave va già chiesto l’autor izzazione all’arresto per un’altra indagine per falsa residenza, ma la Giunta gliel’ha negato. Significative le toccanti parole del Senatore Cuffaro in Aula: “Onorevoli Colleghi, mettetevi una mano sulla coscienza! Se votate per la decadenza quest’uomo sarà arrestato”. Si stava parlando di un senatore che ha concorso a rubare all’erario 370 milioni di euro, che ha contribuito a corrompere un Ufficiale della Guardia di Finanza, che ha falsificato la sua elezione al Senato comprando voti con l’appoggio della ‘ndrangheta. Le indagini continue e secondo indiscrezioni promettono nuovi sviluppi che potrebbero svelare giochi messi in atto da persone i cui nomi scottano d av ve ro . <br />Sandra Amurri

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