2010-02-25 08:05:03
>(La Repubblica Firenze, 25/02/2010) PROFONDO rosso per Firenze Parcheggi. Dopo aver mandato in fumo quasi 800 mila euro nel 2008, anche per il 2009 la società a maggioranza pubblica che dal 2007 non gestisce più le zcs ma si occupa dei parcheggi di struttura si appresta a scrivere il segno meno sul bilancio. Un buco che potrebbe arrivare a sfiorare il milione e mezzo di euro. Guadagnano solo i parcheggi della stazione, della Calza e di Sant’Ambrogio, in pareggio il Parterre. Un disastro invece il bilancio dei parcheggi costruiti in project financing ora peraltro nel mirino della magistratura: piazza Alberti meno 819 mila euro, Fortezza meno 505 mila, piazza Beccaria meno 219 mila. In rosso di 722 mila euro anche il park Leopolda. Ma perché il bilancio della spa della sosta in una città con oltre 200 mila auto va così male? Sulle carte contabili Fipark pesano come macigni i canoni di concessione da pagare per le strutture del project: solo nel 2009 Fipark ha dovuto sborsare 2.237.000 euro ai privati di Firenze Mobilità che hanno costruito i park Alberti, Beccaria e Fortezza. Canoni che il nuovo presidente Fipark Carlo Bevilacqua – ex centrodestra nominato a dicembre scorso dal sindaco Renzi – ritiene «la vera mela marcia» e, spiega, furono non solo stimati sugli introiti medi del parcheggio di piazza Stazione (uno dei pochi in attivo) ma stabiliti anche in base a condizioni ipotizzate in partenza e mai verificatesi (la galleria commerciale della Fortezza e la pedonalizzazione di via Gioberti mai fatte). «Chi firmò quegli accordi?», si chiedono oggi i nuovi vertici Fipark. Senza i canoni del project, dice d’altronde Bevilacqua, Fipark avrebbe fatto attivi per 1,6 milioni nel 2007, 2 milioni nel 2008, 1,8 milioni nel 2009. Come se ne esce? Rilanciando i parcheggi con i bus navetta, creando un suggestivo «Drive in» in piazza Alberti e forse riappropriandosi della sosta di superficie in futuro (ci sarebbe una scappatoia nella legge), dice Bevilacqua. «Per ora il Comune ritratti i canoni con Firenze Mobilità», chiede Marco Stella Pdl, capo della commissione controllo. Una possibilità ora difficile dato che il capo di Fimobilità Vincenzo Di Nardo si è dimesso (è indagato nell’inchiesta G8) e che Palazzo Vecchio, contrariamente a quanto annunciato da Renzi nei mesi scorsi, non procederà all’acquisto della maggioranza delle quote di Fimobilità. «Una società che ha già presentato un piano di risanamento ai sensi dell’articolo 67 della legge fallimentare e deve a Fipark 650 mila euro», fa notare Bevilacqua rivelando anche che tra i «buchi neri» della vecchia gestione Fipark c’è l’accordo economico con Scaf: «Società a cui si appaltò la manutenzione dei sistemi elettrici e della segnaletica dei parcheggi senza stime precise Ernesto Ferrara

Redazione

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