2010-02-11 16:42:00
><p>Ci sono voluti arresti e avvisi di garanzia per accendere i riflettori sulla Protezione Civile e il sistema di potere che si è formato in questi anni intorno al Dipartimento e al suo potentissimo capo, Guido Bertolaso. Eppure il quadro generale che emerge dalla evoluzione del sistema – dall’avvento di Bertolaso (2001) alla recente trasformazione della Protezione Civile in SpA – è addirittura più grave che non singoli comportamenti penalmente rilevanti che vanno ovviamente perseguiti.</p>
<p>Perché la Protezione Civile, nata per rispondere alle emergenze, possiede una capacità interessante, potenziata esponenzialmente dalla trasformazione in SpA: può spendere denaro pubblico con pochissimi vincoli e controlli, proprio in virtù delle situazioni emergenziali in cui dovrebbe operare. Dovrebbe, perché in realtà si occupa anche, e forse soprattutto, di organizzazione di “Grandi Eventi”. Basta un decreto della presidenza del Consiglio. Ne sono stati emessi 587 dal 2001 ad oggi, si va dai festeggiamenti per il 400 anniversario di San Giuseppe da Copertino ai Mondiali di nuoto, dal G8 alla Maddalena al nuovo Piano Carceri.</p>
<p>Così una enorme capacità di spesa del tutto discrezionale (e secretabile) viene spostata dalle sedi democratiche deputate al circolo “privato” denominato “B&B”, Berlusconi e Bertolaso. Parallelamente, da un punto di vista tecnico, la Protezione Civile ha collezionato tante brutte figure, dalla normativa antisismica inapplicabile alla pessima gestione del sisma dell’Aquila. Ma forse quello che importava era ben altro.

Redazione

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