2010-02-28 19:14:48
>
<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 28/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La bufera «Sanitopoli» si conclude dopo 9 anni con una mega bacchettata della Corte dei conti: 360mila euro, più spese legali, di condanna per danno «da tangente» e all’immagine, per cui dovranno pagare il dottor Marino Vaccari, ex primario di cardiochirurgia a Careggi, condannato a 230mila euro; il dottor Ignazio Simonetti, medico della divisione emodinamica alla Clinica Universitaria di Careggi, responsabile per 70mila euro, Marcello Nannini, dipendente dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, condannato a 60mila euro. Assolto, invece, il quarto convenuto davanti al giudice contabile, il dottor Elio Pagni, primario dell’unità operativa di anestesia e rianimazione di Careggi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La condanna contabile si riferisce allo scandalo scoppiato nel 2001, quando fu scoperto un giro di tangenti pagate dalla società Srl H.T. (Hospital Technology) ad alcuni dipendenti e medici delle strutture sanitarie toscane, in cambio di favori nell’aggiudicazione di forniture medico sanitarie. Il caso riempì le pagine dei giornali, tanto che tra le prove portate in giudizio dal sostituto procuratore contabile Acheropita Mondera Oranges, sono stati presentati anche 26 articoli di stampa. La Corte dei conti ha accolto completamente la tesi del Pm, anche se ha assolto il dottor Pagni, perché il quadro probatorio a suo carico non presentava prove inconfutabili sulla sua colpevolezza. A sostenere l’accusa anche l’argomentazione della procura contabile per cui la «gestione illecita dei contratti di appalti e fornitura ha determinato una lesione della concorrenza, privando la pubblica amministrazione della chance di ottenere una prestazione o una fornitura migliore e/o ad un prezzo più vantaggioso, come accade in un sistema di contrattazione libera, lecita e concorrenziale».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Questa sentenza della Corte dei conti Toscana è un caso quantomai raro per questa sezione, i cui precedenti giurisprudenziali difficilmente presentano una condanna dove il danno erariale è composto da due voci, «all’immagine» e «da tangente», così alte nell’importo e senza che ci sia un danno patrimoniale diretto. Se si legge la motivazione della sentenza però, vediamo che il calcolo della corte è effettuato su elementi concreti. Infatti il danno da tangente in materia di forniture viene considerato «in maniera autonoma rispetto all’eventuale sussistenza del danno all’immagine, in virtù della presunzione che l’importo delle tangenti si trasferisce sul costo del contratto pubblico, incrementandolo».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Per quanto riguarda la responsabilità dei convenuti, per aver preso mazzette in cambio di favoritismi all’azienda fornitrice, la corte ha riconosciuto che la colpevolezza risulta ampiamente dimostrata dal ricco contenuto probatorio dei giudizi penali, tra cui ci sono anche intercettazioni ambientali e testimonianze.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Laura Tabegna</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">

Redazione

Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- 1° Maggio, fermiamo sfruttamento e guerra per una vita più bella - 29 Aprile 2025
- Fermiamo la strage degli omicidi sul lavoro per un primo maggio di protesta e lotta - 29 Aprile 2025
- Sostieni il nostro lavoro con il tuo 5×1000 - 29 Aprile 2025