2010-02-27 08:20:44
>[La Nazione Firenze, 27/02/2010] <br />Per il momento non abbandonano il tavolo, come ha già fatto, invece, Confcommercio, e aspettano fiduciosi, al massimo per la prossima settimana, la convocazione da parte di Palazzo Vecchio. Ma promettono clamorose iniziative di protesta se l’amministrazione comunale non tornerà sui suoi passi. Per Confesercenti Firenze e Cna.com la stangata sulla Cosap non è, infatti, ammissibile. Gli aumenti decisi dal Comune per l’anno 2010 sono tutti a due cifre: +25-30% per gli operatori dei mercati rionali, +50% per i mercati turistici, +170% per i mercati coperti. «E tutto questo — sottolinea Uliano Ragionieri (nella foto), presidente cittadino di Confesercenti — in un momento difficilissimo per gli operatori, a causa della flessione dei consumi». Così, mentre il Comune di Sesto decide di ridurre il canone di occupazione del suolo pubblico, a Firenze aumenta in modo esponenziale, senza tener conto che la Cosap che pagano i nostri ambulanti, circa 2mila in tutta la città, è già la più alta d’Italia. A Firenze il costo annuo al metro quadro per un banco in San Lorenzo è dieci volte di quello che si paga in piazza San Marco a Venezia e il doppio di quanto costi a Torino, la seconda città più cara d’Italia. «Anche nei mercati rionali — sottolinea Ragionieri — un ambulante paga di Cosap più di quanto pagherebbe se avesse un negozio in affitto». Se infatti un fondo commerciale costa una media di 250 euro al metro quadrato, un operatore del mercato delle Cure paga per il suo banco 299 euro al metro quadro l’anno, così come un operatore di Rifredi paga 351 euro. Va peggio per gli ambulanti dei mercati coperti. A San Lorenzo il costo al metro quadrato per una giornata supera i 1.200 euro, che, moltiplicato per i 6 metri quadrati complessivi di superficie del banco, fanno la bellezza di oltre 7.300 euro l’anno. Molti, poi, sono gli operatori che gestiscono più di uno spazio e che quindi si trovano a dover pagare cifre astronomiche, alle quali va aggiunta la Tia (della quale, peraltro, le associazioni di categoria discuteranno in un incontro con l’amministrazione il 3 marzo). Palazzo Vecchio replica che è dal 2001 che la Cosap non viene aumentata. «Ma con l’adeguamento Istat — sottolinea Ragionieri — si sarebbe arrivati a un aumento massimo del 17% da allora a oggi». «Per di più — aggiunge Riccardo Roselli, di Cna.com — quel milione e mezzo di euro che dovrebbe arrivare nelle casse di Palazzo Vecchio dalla Cosap non si tradurrà in investimenti sui mercati». Se il Comune proseguirà su questa strada, il rischio, spiegano Confesercenti e Cna.com, è quello che gli ambulanti inizino a tagliare collaboratori e dipendenti, gettando alle ortiche un patrimonio occupazionale che qui è pari a 10mila persone. <br />di Monica Pieraccini

Redazione

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