2010-02-28 19:15:38
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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 28/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Tragedia, polemiche. Ora la droga. Tre autisti dell’Ataf sono risultati positivi ai test: nelle urine, tracce di cannabinoidi. L’azienda li ha sospesi dal lavoro per sei mesi, sei mesi in cui resteranno senza stipendio. La pena più severa, il massimo previsto dalla legge regionale in vigore dal gennaio dello scorso anno per il controllo dei lavoratori destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. «I 997 autisti sono stati tutti sottoposti al test una prima volta, siamo già al secondo giro — spiega il presidente dell’azienda fiorentina di trasporto pubblico, Filippo Bonaccorsi —. Credo che la prevenzione sia la prima dimostrazione e il primo passo di attenzione alla sicurezza». Non solo l’esame delle urine per verificare che gli autisti non facciano uso di droghe. «In accordo con l’Asl vengono fatti anche test a sorpresa», spiega Bonaccorsi che fa il punto a trecentossesanta gradi sulla sicurezza dopo la tragedia di mercoledì scorso. In cui la droga non c’entra.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La magistratura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Il sindacato Cobas punta l’indice contro il sistema di «apprendistato troppo rapido» per gli autisti Ataf «mandati allo sbaraglio dopo solo 15 giorni di scuola guida». Bonaccorsi replica con la forza delle norme e dei numeri. Senza indulgenze particolari. Il fatto è che Roberto Bognanno, studente universitario di 29 anni, è stato inghiottito e ucciso da un torpedone mentre attraversava sulle strisce. Colpito alle spalle e trascinato sotto, senza che potesse accorgersi di quanto accadeva.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Dopo quella tragedia, cambiano le regole per la sicurezza. Norme a tutela dei passeggeri dei bus, per i pedoni e per i cittadini motorizzati. Bonaccorsi fa il punto. «Gli autisti da venerdì scorso hanno l’obbligo di non superare il limite massimo di velocità di dieci all’ora su alcuni percorsi individuati come i più a rischio», dice. Si tratta di regole che dovranno essere osservate con rigore: non importa se avranno una ripercussione negativa sul traffico.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Poi, «quando l’autista rientrarà al lavoro dopo la malattia (è stato ricoverato in stato di shock, ndr) — dice Bonaccorsi —, valuteremo le decisioni da prendere nei suoi confronti. Accadrà comunque dopo aver letto attentamente la verbalizzazione stesa dai vigili sulla dinamica dell’incidente, dopo aver valutato le sue oggettive responsabilità». Bonaccorsi fa presente che da venerdì scorso è stata raddoppiata l’attività di tutoraggio al guidatore: terminato il periodo di formazione, che in Ataf dura in media otto giorni in più rispetto ad altre aziende di trasporto pubblico, gli autisti saranno affiancati per 15 giorni dagli addetti al controllo. «Vogliamo evitare altre tragedie», commenta il presidente. Spiegando che in piazza San Marco, in piazza Santissima Annunziata, in via dell’Agnolo, in via Sant’Egidio, in via degli Arazzieri e in via XXVII Aprile, «il limite massimo di velocità consentito è 10 chilometri all’ora, 15 in alcuni tratti». «Ogni intervento a salvaguardia della sicurezza verrà intrapreso senza indugio», conclude Bonaccorsi che però non vuol prestare il fianco «a strumentalizzazioni di una tragedia che ha fatto male a tutti».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Ilaria Ulivelli</p>
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Redazione

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