Tramvia al Duomo? Il Pd accerchia il sindaco Renzi

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2010-02-21 21:54:09

><p style="margin-bottom: 0cm;">[L’Unità Firenze, 21/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Sembrava un argomento chiuso. «Un non tema» come lo definisce il sindaco di Firenze Matteo Renzi. La tramvia in piazza Duomo? Con la pedonalizzazione, decisa da Renzi nell’ottobre scorso, l’ipotesi pareva morta e sepolta. Anche le ultime dichiarazioni del sindaco (finché ci sarò io, dal Duomo non passerà niente) di fatto chiudono lo spazio a qualsiasi apertura. Come dire che l’ipotesi potrà tornare in auge solo quando Renzi non avrà più il timone di comando a Palazzo Vecchio (se qualcuno vincerà le primarie e farà il sindaco nel 2013 potrà ripensarci) dice. È davvero la parola fine? «Il Pd si è trovtrovato con un sindaco che ha preso quella decisione, ma non l’ha discussa con il partito» precisa OsvaldoMiraglia (responsabile organizzazione del Pd di Firenze). Da parte sua è il presidente della Provincia Andrea Barducci che rilancia il tram in centro, dicendosi convinto che anche gran parte del popolo Pd è favorevole. «Non mi è parso un treno sferragliante e se passasse dal Duomo?» rilancia Barducci, vedendo il tram la domenica della inaugurazione della linea 1. È l’occasione giusta per pensare e ripensare alle critiche del Pdl sull’eurostar sotto la cupola. Nel Partito democratico quella del presidente Barducci non è una posizione isolata: i consiglieri comunali Andrea Borselli, Cecilia Pezza e Stefani Collesei sono sulla sua stessa lunghezza d’onda, molti altri esponenti dell’esecutivo del partito fiorentino non chiudono al tram in Duomo. Del resto, alle amministrative di giugno nel programma elettorale del Pd, che ha portato Renzi a Palazzo Vecchio, era previsto il tram al Duomo e lo stesso sindaco non fa menzione della pedonalizzazione della piazza nei suoi famosi cento punti. I mal di pancia democratici fotografano i malumori causati dalla fretta di Renzi a pedonalizzare piazza Duomo «lui lo ha deciso proprio quando il partito non c’era, poi non potevamo mica iniziare a litigare subito» commenta Miraglia. Così è bastato che Barducci rilanciasse su Facebook il tram in Duomo per raccogliere consensi nel Pd (Paolo Cocchi, Michele Morrocchi, Riccardo Nencini e tanti altri), molti altri esponenti dell’area metropolitana non si sono arresi alla posizione di Renzi. Nei piani alti del Pd fiorentino chi resta abbottonato è il segretario Alfredo Esposito, da sempre favorevoli al tram in Duomo sono invece il vicesegretario Maurizio Folli e il coordinatore dell’esecutivo Giuliano Gasparotti. Dunque, riaprire la piazza alla tramvia non è archeologia politica, tanto che il Pd di Firenze giovedì discuterà dell’argomento. «Il punto è molto delicato» spiega Alberto Di Cintio «se l’indirizzo è di avere più linee tramviarie la discussione si può anche riaprire». Per Renzi è un non tema? «I temi non li sceglie lui, ma la città e i partiti» fa sapere Di Cintio. Una vera discussione dentro il Pd sulla pedonalizzazione del Duomo diventato off limits ai tram non c’è stata. «Si può recuperare» insiste Osvaldo Miraglia. «Dopo tutte le vicende che abbiamo dovuto affrontare – ricorda il segretario cittadino Alfredo Esposito – ora bisogna fare il punto su come intendiamo muoverci sulla mobilità». Non si sbilancia, Esposito, «credo che la pedonalizzazione del Duomo ha fatto bene». I finanziamenti governativi delle linee 2 e 3 sono ormai garantiti, il tracciato della 2 è quello che collega Peretola alla stazione SMN. Sugli altri passaggi c’è l’accordo fra il Comune e le aziende di verificarli in un secondo momento. «A me piacerebbe condividere un progetto politico anche con il sindaco» spiega Esposito, auspicando «sistemi di connessione con il centro». Insomma, la tramvia in Duomo? «Non posso dire che il 100% del Pd è d’accordo, ma il 98% sì» sentenzia Miraglia.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Osvaldo Sabato

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