Alienazioni Renzi si affida alle banche

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2010-03-02 09:35:54

>[La Repubblica Firenze, 02/03/2010]<br />Incassare subito, incassare in fretta. Affidare a una banca la vendita dei gioielli di famiglia pur di mantenere le promesse fatte. E’ la ricetta della giunta Renzi. Per realizzare il corposo piano di alienazioni immobiliari messo in bilancio (189 milioni di euro nel 2010) e così poter finanziare gli investimenti ritenuti strategici (oltre 20 milioni dei 49 milioni di euro per le buche, tramvia e nuovo teatro del Maggio) e l’eventuale acquisto del multiplex di Novoli, il Comune sta pensando ad un fondo immobiliare gestito da una banca in cui far confluire le decine di palazzi, uffici ed ex scuole in vendita. Una strada già imboccata da Comuni come Torino e Venezia e che Palazzo Vecchio intende ora replicare. Funziona così: il Comune, dopo averne modificato opportunamente la destinazione d’uso, cede alla banca il bene che vuole alienare ricevendo immediatamente in cambio fino al 50% del valore dell’immobile. Quando successivamente la banca riesce a cedere a terzi il bene, rifonde al Comune l’altro 50% del valore. Il guadagno della banca sta nella cifra a cui riesce a rivendere il palazzo. La convenienza per il Comune sta nella velocità d’incasso che può garantire di portare in fondo investimenti importanti come quelli sulle decine di strade «groviera» della città promessi dal sindaco Renzi per il 2010. DAL fondo immobiliare all’ingresso dei privati in Ataf. Che l’assessore al bilancio Angelo Falchetti non esclude: «Non si tratterebbe di una cessione delle nostre quote a privati ma di una nuova ricapitalizzazione a cui potrebbero partecipare anche altri soggetti», ha spiegato ieri in consiglio comunale precisando che è in atto una discussione coi Comuni soci. «Due svendite ai privati in solo colpo», tuona Ornella De Zordo di Perunaltracittà. Ma Falchetti non ci sta: «Ataf non può fallire. E il fondo immobiliare per le alienazioni è l’unica strada possibile in questa fase». L’unico modo per portare in cassa quattrini freschi da investire evitando rischiose aste pubbliche (la nuova asta per il teatro comunale è per domani) e affidando invece ad un soggetto privato (forse il Monte dei Paschi di Siena affiancato da una società di gestione e dalla Cassa depositi e prestiti) l’incarico di trovare acquirenti a cui vendere al miglior prezzo beni comunali e forse anche delle Asp, le ex Ipab. Proprio su bilancio e alienazioni nervi tesi nella riunione di ieri tra gruppo comunale Pd e sindaco. «Niente ricatti», ha ammonito Renzi rivolto alla consigliera Stefania Collesei, contraria alla vendita del Meccanotessile e dubbiosa sul bilancio come altri esponenti del suo partito. «Il Pd si occupi di fare campagna elettorale e smetta di occuparsi di me: altrimenti sarò io ad occupare il Pd», ha pure ironicamente aggiunto Renzi annunciando un «bando pubblico» sul piano della sosta. <br />Ernesto Ferrara

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