2010-03-04 07:57:41
>[La Repubblica Firenze, 04/03/2010] Crepe nella residenza universitaria "Caponnetto" di Novoli. Profonde ferite lungo il ballatoio di cemento, accessibile agli studenti, che collega i due lati dell´edificio, costruito appena quattro anni fa. A documentarle, con una serie di fotografie, è Sinistra Universitaria: «Nessuno di noi fa l´ingegnere, non abbiamo le competenze per stabilire da cosa dipendano e se siano pericolose o meno, ma vorremmo che l´Azienda per il diritto allo studio mandasse un tecnico per fare un sopralluogo e chiarire se esiste un problema di sicurezza», spiega Giuseppe Martelli del gruppo studentesco. «Sono sorpresa, fino ad oggi non avevamo ricevuto segnalazioni di questo genere – risponde Marta Rapallini, da meno di un mese presidente di Ardsu, la quale tuttavia assicura: «Sono disposta a venire a fare un sopralluogo io stessa insieme ai nostri tecnici, la situazione sarà risolta al più presto».<br /> Al centro della mobilitazione di Su, però, non ci sono soltanto le crepe di Novoli. Partendo dal crollo di una parte di intonaco e cartongesso dal soffitto, avvenuto sempre alla Caponnetto lo scorso gennaio, gli studenti hanno avviato una vera e propria foto inchiesta, con tanto di pagina su Facebook (si chiama «Futuro significa spenderci – fotopetizione sulla condizione delle residenze», e per il momento vede 70 iscritti) per fare il punto sul degrado degli alloggi studenteschi in città. «I problemi maggiori riguardano Novoli – spiega ancora Giuseppe Martelli – ma anche altrove, ad esempio in viale Morgagni, le stanze sono piene di infiltrazioni di umidità, mancano le mattonelle nei bagni, molte porte sono guaste. Per questo chiediamo a tutti gli studenti di documentare queste situazioni scattando delle fotografie da inserire nella nostra pagina di Facebook, in modo da realizzare un dossier». «Tra qualche settimana, a fine mese, vorremmo poi aprire un tavolo di confronto con ateneo e Ardsu sul problema abitativo per i fuori sede – aggiunge poi il rappresentante studentesco – il nostro obiettivo è di allargare l´inchiesta anche alle abitazioni private, che in molti casi presentano problemi di abbandono e di mancanza di sicurezza analoghi se non peggiori rispetto alle residenze universitarie». di Gaia Rau<br />

Redazione

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