"Comunale, stranieri fatevi sotto"

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2010-03-04 07:55:49

>[Repubblica Firenze, 04/03/2010] Teatro Comunale, il direttore operativo Sandro Tranchina se ne va in Brasile. E intanto Palazzo Vecchio, dopo la seconda asta andata deserta, apre la caccia al mercato dei grossi investitori stranieri. Tranchina lascia il Maggio dopo avere ricoperto, dal 2006, l´incarico di direttore operativo, fortemente voluto dal sovrintendente Francesco Giambrone. Sarà lui ora a prendere l´interim. Il contratto è scaduto il 28 maggio, ma per lui nessun rinnovo: lo attende la direzione degli eventi commemorativi per i 50 anni di Brasilia. Figura discussa all´interno del teatro, invisa a parte dei lavoratori che ne avevano chiesto le dimissioni (le presentò, ma furono rifiutate), Tranchina è stato il «braccio» di Giambrone nell´operazione di svecchiamento del Comunale, sia come programmazione che come marketing. «I risultati che ho ottenuto – dice – superano di gran lunga le polemiche: gli affiliati a Maggiocard, gli abbonamenti per i giovanissimi, oggi sono 10 mila. Firenze? E´ una città bellissima per viverci. Ma è difficile lavorarci. Anche se il Maggio è stato molto disponibile a mettersi in gioco».<br /> Intanto se il sindaco Renzi getta acqua sul fuoco e dice di «non vedere problemi» perché «entro due anni il Teatro comunale sarà venduto», negli uffici cresce l´allarme: dove trovare, entro fine anno, i 35 milioni di euro che si sarebbero dovuti ricavare dalla vendita dell´immobile per finanziare i costi di costruzione del nuovo auditorium di Porta al Prato? L´assessore al bilancio Angelo Falchetti non ha dubbi: «L´asta è uno strumento debole, aperto sempre ai soliti investitori locali noti», spiega. Per poi annunciare di fronte alla commissione urbanistica che anche il Comunale potrebbe finire nel fondo immobiliare che ora Palazzo Vecchio pensa di costituire per alienare i suoi beni. «Un fondo – spiega – su cui potrebbero puntare gli occhi grossi investitori internazionali», magari acquisendone parte delle quote. In pratica il Comune conferisce ad una banca, dopo averne modificato la destinazione d´uso e dunque a prezzi che Falchetti ritiene saranno «di mercato», palazzi e case da vendere (è il cosiddetto «fondo immobiliare»): su questo si apre la caccia al privato straniero. «Saranno gli investitori esteri a decidere il futuro della città?», chiede De Zordo di Perunaltracittà. «Si svenderà Firenze», protesta Marco Stella del Pdl. Intanto il parlamentare Pdl Gabriele Toccafondi ricorda che, secondo gli accordi, visto che l´asta del Comunale è andata deserta, per trovare i soldi del nuovo auditorium si dovrà ora vendere il Palazzo Vivarelli Colonna di via Ghibellina. di Ernesto Ferrara<br />

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Redazione

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