2010-03-03 09:54:15
>[La Repubblica Firenze, 03/03/2010]<br />Gli ispettori della Banca d’Italia sono al lavoro negli uffici del Credito Cooperativo Fiorentino di Campi Bisenzio, la banca presieduta dall’onorevole Denis Verdini, coordinatore del Pdl. Verdini è indagato per corruzione nell’inchiesta sul G8 in relazione alla vicenda della Scuola Marescialli, chiodo fisso del suo amico imprenditore Riccardo Fusi della Baldassini Tognozzi Pontello.GLI ispettori della Banca d’Italia sono al lavoro negli uffici del Credito Cooperativo Fiorentino di Campi Bisenzio, la banca presieduta dall’onorevole Denis Verdini, coordinatore del Partito della Libertà. Denis Verdini è indagato per corruzione nell’inchiesta sul G8 in relazione all’inestricabile vicenda della Scuola Marescialli dei Carabinieri, chiodo fisso del suo amico imprenditore Riccardo Fusi della Baldassini Tognozzi Pontello. La procura gli contesta, in particolare di aver caldeggiato la nomina a provveditore alle opere pubbliche della Toscana di Fabio De Santis, uno dei funzionari arrestati il 10 febbraio scorso, a sua volta accusato di aver messo a disposizione la sua funzione pubblica a un gruppo di imprenditori “più uguali degli altri”, fra cui Fusi. Il direttore del Credito Cooperativo Piero Italo Biagini è indagato insieme con Fusi per appropriazione indebita: secondo la procura, avrebbe concesso all’imprenditore affidamenti imprudenti accettando in garanzia falsi contratti di compravendita. I magistrati ipotizzano che la banca si sia pericolosamente sbilanciata per finanziare l’imprenditore amico. Gli ispettori della Banca d’Italia sono lì per verificare se i conti sono in ordine. Il 16 febbraio, quando è stato interrogato dai pm, Denis Verdini ha escluso che la banca abbia compiuto operazioni spericolate tutti i prestiti — ha dichiarato — sono garantiti da pegni e da ipoteche e nelle operazioni di finanziamento in pool con altre banche il 51% della potestà decisionale passa dall’impresa agli istituti di credito. «La banca è la mia vita», ha detto ai magistrati, precisando che neppure per un amico come Fusi sarebbe disposto a metterla in pericolo. L’avvocato Marco Rocchi, difensore di Verdini e vicepresidente del Credito Cooperativo, precisa che l’istituto ha un patrimonio di 70 milioni. Soldi in cassa. «Per Unicredit sarebbero poco o niente, per la nostra banca sono una garanzia di assoluta solidità », dichiara. E aggiunge: «Le ispezioni di Bankitalia sono cicliche. Anche senza l’inchiesta sul G8 sapevamo che quest’anno sarebbero arrivati gli ispettori che, sottolineo, chiedono di vedere tutto. Se la banca avesse compiuto operazioni irregolari, non potrebbero non accorgersene. Se invece, come noi andiamo ripetendo, tutti gli affidamenti sono regolari e le garanzie adeguate, i risultati dell’ispezione si risolveranno in una consulenza tecnica incontestabile per la nostra difesa».<br />Franca Selvatici

Redazione

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