L’Assessore falchetti alla Commissione urbanistica

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2010-03-04 07:59:26

>[La Nazione Firenze, 04/03/2010] «Uno contro tutti» pesante quello che ieri mattina l’assessore Angelo Falchetti (nella foto) ha sostenuto in commissione urbanistica. Oggetto del contendere il piano delle alienazioni, anzi, il «nuovo piano di sviluppo del patrimonio» che la giunta sta predisponendo. L’idea dell’assessore Falchetti e della giunta è chiara: creare un fondo immobiliare in cui riversare tutti i beni da vendere. Le quote di questo fondo potranno poi essere cedute ai migliori offerenti sul mercato internazionale. E’ l’ulteriore apertura del mercato immobiliare fiorentino agli investitori esteri. Un altro modo per ‘vendere’ Firenze e il suo marchio sui mercati di tutto il mondo. Una soluzione per far quadrare i conti del bilancio di Palazzo Vecchio e per fornire ‘soldi freschi’ alla nuova idea di città che Renzi ha in mente. Con una evidente ammissione: il nuovo piano strutturale a «metri cubi zero» (come spesso ripete il sindaco) si avvale d’ora in poi non solo della leva urbanistica, ma anche di quella immobiliare. Perché è attraverso il recupero e il riutilizzo di tutte le aree dismesse sul territorio comunale che la città potrà disegnare il suo futuro. Allegato al bilancio, quindi, ci sarà un elenco di immobili, oggi di proprietà del Comune e con destinazione di uso pubblico (scuole, sedi di associazioni, uffici, ma anche Villa Strozzi, con annessi, scuderie e limonaia, e Villa di Rusciano e ancora appartamenti, coloniche, negozi, bar… in tutto 23 immobili. Fra questi l’ex Meccanotessile e l’ex Mercato ortofrutticolo di Novoli. L a creazione del fondo — ha spiegato Falchetti — «ha regole precise che dovranno essere approvate in consiglio comunale», e ha aggiunto: «il primo elenco di immobili potrà poi essere suscettibile di variazioni, con aggiunte che terranno conto di quel disegno di città che, nel frattempo, sarà maturato. Vista la stesura, in contemporanea, del piano strutturale».<br /> Sì, perché i tempi che prevede l’assessore sono serrati: entro luglio il nuovo ‘disegno’ della città dovrebbe essere completato e per quella stessa data il ‘nuovo’ piano di sviluppo del patrimonio sarà pronto.<br />La commissione ha ascoltato e se le opposizioni non hanno nascosto il loro disaccordo, anche sul fronte della maggioranza le perplessità non sono mancate. Due le preoccupazioni: il rispetto del ruolo di garanzia del consiglio comunale e il rischio che il piano di sviluppo patrimoniale possa condizionare il piano strutturale. In una parola: il timore che Firenze possa finire sul mercato dei saldi. Internazionali, ma saldi.<br /> PaOLA FICHERA

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