2010-03-03 09:57:31
>[Il Corriere Fiorentino, 03/03/2010]<br />La seconda volta sembra la prima, deserta. Nessuno si è fatto avanti per comprare il Teatro Comunale, messo all’asta da Palazzo Vecchio. Stamattina era prevista l’apertura delle buste, ma ieri a mezzogiorno — termine per la consegna — nessuno aveva presentato alcuna offerta, nonostante il prezzo sceso di nove milioni di euro dopo il fallimento del primo bando. Quei soldi, 35,6 milioni di euro, il Comune doveva destinarli alla costruzione del nuovo auditorium del Maggio, adesso Palazzo Vecchio pensa a come poterli trovare in altro modo. La prima asta per la vendita del Comunale era andata deserta a dicembre. Prevedeva una base da 44,5 milioni di euro, tanto era stato valutato l’immobile di proprietà del Comune; si tratta infatti della vendita di un intero isolato, compreso fra Corso Italia, via Garibaldi, via Solferino e via Magenta. Per quell’area Palazzo Vecchio aveva già predisposto una variante urbanistica che parla di «edilizia residenziale qualificata», vale a dire che con un progetto di recupero gli acquirenti avrebbero potuto demolire l’interno dell’immobile e costruire nuove residenze. Fra le ipotesi si era parlato anche di un albergo extra lusso nella zona di Porta al Prato, che si preparava ad essere valorizzata con l’arrivo della tramvia e del nuovo auditorium. Nessuno però deve aver trovato allettante l’ipotesi. Così i primi di gennaio è arrivato il nuovo bando, con un ribasso d’asta del 20% che fissa il prezzo del teatro a 36,5 milioni di euro, fra le polemiche del centrodestra che ha denunciato la «svendita». Ma il secondo bando non ha mai avuto vita facile. A pochissimi giorni dalla sua pubblicazione fu sospeso per circa una settimana, perché una sentenza della Corte costituzionale minava la validità delle varianti urbanistiche previste dalla giunta comunale, senza seguire l’iter ordinario di approvazione. Alla fine, dopo il parere degli uffici giuridici e amministrativi di Palazzo Vecchio, si è deciso di andare avanti. Con l’identico risultato: nessuna offerta. Stavolta però qualcuno aveva almeno manifestato interesse: negli uffici comunali sono arrivate alcune telefonate per richiedere informazioni sul bando e le procedure. Giorni fa il sindaco Renzi aveva lanciato una provocazione agli imprenditori: «Temete il declino di Firenze? Fatevi avanti, comprate il Comunale ». Una segnale, forse il sindaco temeva che l’asta potesse andare deserta, di nuovo. Adesso, senza la vendita di Corso Italia, si apre il problema di come trovare i soldi da destinare al nuovo auditorium; fu la precedente amministrazione a decidere di finanziare il nuovo Maggio attraverso la vendita del vecchio teatro. Scelta confermata dal sindaco Renzi nel protocollo di intesa, firmato meno di una settimana fa con Regione e governo. Palazzo Vecchio si è impegnato a versare 42,5 milioni di euro per finanziare il primo lotto di lavori, quelli per la realizzazione delle opere propedeutiche e della sala grande, che dovrà essere inaugurata nel 2011 (altri 40 milioni di euro arriveranno dalla Regione, 74 dallo Stato). Il Comune dovrà pagare in tre tranche, la prima «rata» (17,5 milioni di euro) è prevista entro luglio. Ora il problema è come poter mantenere fede agli impegni presi. Non è esclusa una terza asta, ma con diverse condizioni di vendita, più convenienti per gli acquirenti; da ieri si è attivato un pool di tecnici per valutare i motivi del nuovo flop, ci si concentra soprattutto sulla stima fatta per il teatro. Restano appena quattro mesi per vendere, oppure passare al piano B: mettere all’asta Palazzo Vivarelli Colonna (stimata in dieci milioni di euro) e trovare il resto dei fondi attraverso altre alienazioni. In ogni caso l’amministrazione dovrà rivedere i propri piani. Terza e ultima ipotesi, fare un mutuo per ottenere entro l’anno i fondi da girare alla realizzazione del nuovo teatro, un’ipotesi avanzata dallo stesso Renzi. <br />Federica Sanna

Redazione

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