2010-03-06 08:24:53
><p>[La Repubblica Firenze, 06/03/2010]<br />Nuovi Uffizi, indietro tutta. I lavori di raddoppio della Galleria non sono più un "grande evento" di cui si deve occupare il commissario straordinario Elisabetta Fabbri e la "struttura di missione" del Consiglio dei ministri. Ieri il ministro Bondi ha chiesto «la revoca del commissariamento, per rendere possibile da parte della magistratura il pieno accertamento dei fatti oggetto di un´inchiesta relativa ai lavori antecedenti il commissariamento».<br />Crolla anche il castello dei Nuovi Uffizi. Minato dalla "cricca" degli appalti – dagli arresti del provveditore alle opere pubbliche Fabio De Santis, del "soggetto attuatore" Mauro Della Giovampaola (nominato dal commissario Elisabetta Fabbri) e dal direttore dei lavori Riccardo Micciché, solo indagato – il commissariamento e le sue procedure straordinarie per affrettare i lavori del cantiere, vengono ora cancellate con un colpo di spugna dal ministro Bondi. «Punto e a capo – dicono laconici dal ministero – Tutto il procedimento automaticamente torna in mano alla soprintendenza ai monumenti di Palazzo Pitti, e la direzione dei lavori se la riprende la soprintendente Alessandra Marino». Che si ritrova forse a ingoiare un altro «rospo grosso come una pecora gigante», dopo la nomina dell´estate scorsa, al posto della soprintendente Paola Grifoni a Palazzo Pitti, e la successiva rimozione da direttrice dei lavori con il commissariamento. Alessandra Marino appresa la novità dai giornalisti, trasecola: «Sono più che sorpresa, non so davvero cosa dire» dice accusando il colpo. <br />La marcia indietro, motivata dal ministro come provvedimento «per rendere possibile il pieno accertamento dei fatti oggetto di un´inchiesta giudiziaria, che si riferiscono ad un periodo antecedente al commissariamento», rimanda al passaggi del progetto dei Nuovi Uffizi nelle mani del provveditore De Santis, chiamato in causa a luglio 2009, ad esprimere un parere sul contenzioso (sui costi aggiuntivi relativi ad una variante di progetto) tra l´impresa Ati-Ccc e la soprintendente e direttrice dei lavori Paola Grifoni, ancora non trasferita nelle sede di Bologna. La magistratura dovrà far chiarezza sul quel passaggio, e sulla decisione successiva – formalizzata solo il 27 novembre – di commissariare gli Uffizi. Forse la "cricca" si era già messa in azione per consulenze e ulteriori spartizioni relative all´affare «molto importantissimo» dei commissariamento dei Nuovi Uffizi, come riportato in alcune intercettazioni legate alle indagini. <br />La retromarcia di Bondi azzera anche la riconciliazione siglata a Palazzo Vecchio il 18 dicembre scorso, quando il ministro – con il sindaco Renzi ancora fiducioso sulla legge speciale per Firenze – presentò alla città la scadenza del 2013 come termine dei lavori del cantiere, grazie all´inserimento del cronoprogramma tra i "Grandi Eventi". Renzi, svanita la legge speciale, non commenta questo nuovo episodio. Il ministro, oltre a revocare il provvedimento, ringrazia Elisabetta Fabbri (che tuttavia resta commissario per il nuovo Parco della Musica) che, a quanto pare sarebbe «ben felice» di essere stata sollevata dall´incarico. <br />E ora cosa succede, si chiede il direttore degli Uffizi Antonio Natali: «E´ una decisione che mi frastorna, perché del tutto inattesa, ma continuo a sperare che ogni soluzione venga presa per il bene degli Uffizi, per la rapida conclusione di un progetto che si trova evidentemente in sofferenza». Più duro il giudizio dell´architetto Antonio Godoli: «La manovra del commissariamento non ha portato alcun bene agli Uffizi, la famosa "unità di missione" non aveva alcuna competenza specifica sui lavori. Tuttavia tutti i problemi restano, perché nascono dal progetto che ci ritroviamo, nato fuori dalla testa e dalle mani della soprintendenza». «I fatti ci hanno dato ragione – aggiungono i sindacalisti Uil Enzo Feliciani e Confsal-Unsa Learco Necetti – Il commissariamento è stato solo una perdita di tempo. Per questo avevamo chiesto da tempo di restituirlo alla competenza delle soprintendenze fiorentine». <br />di Mara Amorevoli<br /> </p>

Redazione

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