Stop all’inceneritore extra large.

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2010-03-05 12:31:09

>[Il Corriere Fiorentino, 05/03/2010]<br /> Il Tar di Firenze boccia l’inceneritore della Valdisieve, ma tutti cantano vittoria. Dai ricorrenti, che vedono allontanarsi il pericolo del nuovo impianto di Selvapiana, alla Provincia, che, pur sconfitta in tribunale, considera tuttavia questa sentenza soltanto come uno stop temporaneo. Sui cinque ricorsi presentati, il Tar ne ha accolti tre, quelli della famiglia Giuntini Antinori e di Italia Nostra, mentre ha rigettato l’istanza di Asso Valdisieve, per difetto di legittimazione. Nella sostanza, Il Tar ha deciso che l’ampliamento dell’attuale inceneritore rufinese, con aumento di capacità da 9 mila a 68 mila tonnellate di rifiuti all’anno, non s’ha da fare, perché le procedure di Verifica di impatto ambientale (Via) e di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) non sono state condotte a termine correttamente. Il Tribunale spiega che in un’area a pericolosità idraulica molto elevata non è stata effettuata alcuna indagine finalizzata alla valutazione dello stato di qualità del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterrane. «Le lacune e i vizi — recita la sentenza — da cui è affetto il parere sulla compatibilità paesaggistica non solo fanno escludere che nella specie possa essersi prodotto alcun effetto sanante, ma determinano l’illegittimità altresì della procedura di Via». Inoltre il Tribunale ha stabilito che l’inceneritore non può essere realizzato in assenza dell’impianto di teleriscaldamento previsto nelle fasi iniziali della progettazione. Renzo Crescioli, assessore provinciale all’Ambiente, spiega che la sentenza parla di un «vizio di procedura che non riguarda la Provincia di Firenze, ma il parere espresso dalla Soprintendenza » e che inoltre il Tribunale «salva la pianificazione provinciale sui rifiuti, comprese le scelte impiantistiche ed il ricorso alla termovalorizzazione, non censurando in alcun modo la localizzazione dell’impianto nel sito di Selvapiana, né le sue dimensioni o caratteristiche strutturali». In realtà il Tar non aveva voce in capitolo sugli aspetti sostanziali della disputa, ma solo su quelli formali. E’ tuttavia vero che il nodo più importante del ricorso è stato respinto: è infatti passata la posizione della Provincia, secondo cui il nuovo impianto è un ampliamento di quello attuale, mentre per i ricorrenti si tratterebbe di un impianto nuovo in tutto e per tutto, data la demolizione di quello esistente. I legali dei ricorrenti, gli avvocati Gianluigi Cerutti, Andrea Del Re e Luca Manetti, parlano di «una grande vittoria», mentre la famiglia Giuntini Antinori, proprietaria della fattoria Selvapiana, cento ettari di ulivi e viti di Chianti Rufina, esprime «enorme soddisfazione dopo una lunga e faticosa battaglia, per una sentenza che rende giustizia a una valle bellissima e ricca di coltivazioni di qualità». Mariarita Signorini, di Italia Nostra, sottolinea che si tratta di «un fatto senza precedenti e rappresenta la prima grande vittoria contro gli inceneritori». L’assessore Renzo Crescioli, dal canto suo, spiega che la Provincia si riserva di «valutare i prossimi passi da compiere, non escludendo nemmeno l’ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato». «Che facciano pure il ricorso — ribatte Gianluigi Cerutti — così noi faremo a nostra volta un contro ricorso sugli aspetti respinti dal Tar». «Ribatteremo punto su punto—gli fa eco Andrea Del Re — perché non ha senso parlare di semplice ampliamento quando di una baracchina si fa un grattacielo». <br />Giulio Gori

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