2010-03-06 08:31:05
>[Il Firenze, 06/03/2010]<br />Per dire no alla Tav ora i cittadini agiranno per vie legali, con una sorta di class action. L’idea l’hanno avuta i comitati del sottoattraversamento, guidati dall’avvocato Alfonso Bonafede, ex candidato sindaco dei “grillini”, e dall’avvocato Gianpaolo Chiesi. Un’azione legale collettiva cautelativa per bloccare la realizzazione del progetto del sottoattraversamento dell’alta velocità e della stazione nella zona degli ex Macelli. Per adesso si raccolgono solo adesioni (sono già a 200), «ma per avere una buona base, anche per ridurre i costi dell’azione e dare maggiore fondamento alle nostre richieste, c’è bisogno di almeno 500-600 adesioni», spiega Bonafede. I cittadini interessati sono soprattutto quelli che vivono nelle aree interessate agli scavi, quei 250 palazzi finiti nella «mappa del rischio» individuata dalle Ferrovie nelle aree di Castello, Macelli, Rifredi, Circondaria, Belfiore, Fortezza, piazza della Libertà, don Minzoni, Masaccio. Gli interessanti potranno inviare l’adesione all’indirizzo email avvocatobonafede atgmail.com, indicando nome cognome, data di nascita, codice fiscale e specificando se si è propretario, usufruttuario, locatario o anche genitore dei ragazzi che frequentano le scuole Rosai e Rodari. È possibile farlo anche telefonando al 338.3092948. I cittadini potranno chiedere anche al loro amministratore di condominio di mandare una mail segnalando l’interesse di tutti. Secondo i comitati «gli estremi di pericolosità e le criticità non risolte di questa grande opera ci sono tutti per chiedere la sospensione dei lavori. Anche il parere emanato dall’osservatorio ambientale non fuga alcun dubbio sui rischi, ma li rafforza: i problemi sono sottoposti soprattutto a monitoraggi e sorveglianza, ma non risolti». Se il giudice «non ritenesse di accogliere la domanda – ha poi spiegato l’avvocato Chiesi – potrebbe consentire la continuazione dei lavori, ordinando che vengano prese le opportune tutele pecuniarie come ad esempio il rilascio di una fideiussione a garanzia del risarcimento dei danni». I danni per gli edifici interessati, secondo la professoressa Teresa Crespellani, «sarebbero stati sottovalutati. Il cedimento strutturale è stato stimato in 4 millimetri, ma con altri parametri si arriva anche a 15 centimetri ». E poi i danni alla salute, soprattutto causati dalle polveri dei lavori, che dovrebbero durare almeno 8 anni, e del trasporto su camion. I medici che collaborano con il comitato hanno già attivato un monitoraggio sulla salute dei cittadini: verificheranno di anno in anno, attraverso le analisi del sangue, le loro condizioni di salute. E poi c’è un altro problema: la stazione Foster dell’Alta velocità di Firenze «manca totalmente della procedura di Valutazione di impatto ambientale », ha detto Alberto Ziparo, del coordinamento universitario sullo studio dell’impatto del sottoattraversamento e della stazione Foster. «Con un decreto ministeriale – ha spiegato Ziparo – è stata impropriamente allargata alla Foster la procedura fatta per il tunnel, anch’essa vecchia e piena di carenze, e per la stazione Belfiore che è totalmente un’altra cosa. Nessuna legge dello Stato dà facoltà a un Ministero di sanare con un decreto la mancanza di Via. Questo è un buco procedurale che rende tutta la vicenda un abuso». <br />di Clara D’Acunto <br />

Redazione

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