Verdini: «Raccomandai Fusi per gli appalti dell’Abruzzo»

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2010-03-06 08:26:00

> [Il Firenze, 06/03/2010]<br />Nell’interrogatorio tenuto davanti ai pm fiorentini, Denis Verdini «ammette infine di avere raccomandato» il presidente dell’impresa Btp «Fusi perché avesse qualche appalto in Abruzzo. Anche perchè era in un momento in cui lavorava poco; parla delle attuali difficoltà economiche della Btp e del fatto che se può aiutare un’impresa con 3 mila dipendenti lo fa». Lo scrive il gip di Firenze nell’ordinanza di custodia cautelare. Commentando il contenuto complessivo delle dichiarazioni rilasciate da Verdini ai pm – il 15 febbraio il coordinatore Pdlha chiesto e ottenuto di essere ascoltato – in particolare in merito alla nomina di Fabio De Santis a provveditore delle opere pubbliche per la Toscana, il gip osserva che il coordinatore del Pdl «lealmente» non ha «negato l’evidenza (come al contrario ha fatto Balducci nell’interrofatorio del 12/02/2010)» e aggiunge: «Volendone dare una lettura benevola, (le dichiarazioni di Verdini, ndr) fanno comunque riflettere sulla scarsa consapevolezza, da parte dei soggetti che ricoprono cariche pubbliche e comunque ruoli pubblici molto rilevanti, circa la negatività delle raccomandazioni specie quando queste riguardano posti di potere e, come nel caso di specie, non di natura politica ma tecnica. De Santis è un tecnico e non aveva i requisiti per essere nominato come funzionario; tanto è vero che è stato nominato come esterno». Risulta dalle conversazioni, scrive il gip, che «Verdini e Fusi sono legati da un rapporto amicale, ma anche da interessi di natura economica che coinvolgono anche Bartolomei Roberto », vice di Fusi alla Btp. Infine, parlando dell’incontro fra Verdinie Angelo Balducci, «risulta dalle conversazioni che Verdini, a fine luglio 2008, entra direttamente in contatto con Balducc; tra i due (che non si conoscevano) si realizza immediatamente una convergenza di interessi. Verdini garantisce a Balducci una copertura politica che gli consenta quantomeno di attenuare le resistenze che incontra sul ‘territorio’ nell’esecuzione delleopere concernenti ‘grandi eventi’. Balducci, inoltre, ottiene facile accesso al ministro Matteoli, con cui Verdini ha uno stretto rapporto. Tra i due nasce subito un feeling». Ma il titolare delle infrastrutture Matteoli, seppur intercettato durante i suoi colloqui con Fusi, prosegue Lupo, «non ha nessun ruolo penalmente rilevante, ma entra in gioco per le competenze funzionali del suo ministero in ordine alla realizzazione della scuola dei Marescialli». Nell’ordinanza c’è anche un capitolo intitolato “I contatti dell’on. Verdini con il ministro Matteoli”. Secondo il gip, in merito alla soluzione della vicenda legata all’appalto della scuola marescialli «la strada Verdini», per quanto sopra detto, si rivelerà per Fusi decisiva. Infatti Verdini lo mette direttamente in contatto con il ministro per le infrastrutture ed è decisivo nel favorire la nomina a provveditore di De Santis». Sempre durante l’interrogatorio del 15 febbraio, Verdini ha precisato: «Questa vicenda del De Santis non posso negare, lo leggo, che Fusi mi ha chiesto di favorire la nomina. Il tutto, però, dottore, io ci tengo a sottolineare perchè è importante, io ho alzato il telefono, ho chiamato il ministro Matteoli, direttamente, ho detto: ‘C’è da fare questa nomina, fra i candidati c’è anche questo De Santis, vedi se lo puoi nominare’. Punto. Dopo qualche tempo, non mi chieda i giorni, 15 giorni, un mese, m’ha chiamato il ministro e mi ha detto: ‘Quella cosa che mi avevi chiesto tel’ho fatta’. Punto. Io ho preso il telefono, ho chiamato Fusi, ho detto: ‘Sarai contento, è stato nominato, farai quello che ti pare ». «Il nominativo di De Santis – ha poi aggiunto Verdini – era fra i papabili, perchè, come dicevo, girava il nome» <br />

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