2010-03-16 09:48:57
>[La Nazione Firenze, 16/03/2010]<br />Parco della Musica, si aprono nuovi scenari. Sulla sentenza del Tar, il governo farà ricorso al consiglio di stato. Ma i lavori non si bloccheranno. Così è stata interpretata la sentenza, come un dispositivo che nel peggiore dei casi obbligherà al risarcimento dei danni patiti dalla Gia.fi (la ditta ricorrente, arrivata seconda nella gara d’appalto).<br />La sentenza del Tar del Lazio, pubblicata l’11 marzo, ha annullato il bando di gara per l’appalto del nuovo auditorium della musica, vinto dall’Ati composta da Sac e Igit. L’auditorium è anche una delle opere finite nel mirino della procura per l’inchiesta sui grandi eventi.<br />Ma l’input è chiaro. Niente stop ai lavori, si va avanti. E il governo non ha alcuna intenzione di sollevare dall’incarico il commissario straordinario Elisabetta Fabbri. Anche se c’è un problema con i fondi mancanti. Per il completamento del primo lotto di lavori, in tutto poco meno di 160 milioni di euro, mancano ancora 30-40 milioni. Finanziamento che il ministro Scajola aveva promesso al presidente Napolitano di attingere dai fondi Cipe. L’operazione si è bloccata con l’esplosione dell’inchiesta sul G8.<br />Ieri il colloquio fra il ministero dei Beni culturali e il Comune. Frasi serrate, rassicurazioni. Anche sui tempi di realizzazione. Fine 2011 resta il termine imperativo da rispettare. <br />In consiglio comunale, il vicesindaco Dario Nardella è netto: «Nessuno stop ai cantieri, avremo l’auditorium nei tempi previsti». Nardella asciuga l’onda polemica che si leva dai banchi delle opposizioni. Risponde a tre domande d’attualità presentate in consiglio comunale dai consiglieri Valdo Spini (capogruppo Spini per Firenze), Mario Razzanelli (capogruppo Lega Nord) e Marco Stella (Pdl). Mette punti fermi. Spiega la situazione. «Ci è stato comunicato dalla Presidenza del Consiglio che qui non è in discussione il blocco dei lavori: per il cantiere non si prevede la sostituzione della ditta che ha vinto l’appalto con quella che ha fatto ricorso, semmai si prefigura una richiesta di risarcimento danni. Salvo ipotesi contrarie, a noi risulta che i lavori vanno avanti e a giorni il governo dirà qualcosa in merito».<br />«Non è il Comune che può fare ricorso — ha spiegato Nardella —. Qui il protagonista è lo Stato. Il governo nazionale deciderà se fare ricorso. Nella maggioranza dei casi le leggi prevedono l’obbigatorietà da parte della pubblica amministrazione di ricorrere in appello per difendere i propri interessi. Ma non è il Comune la parte chiamata in causa, è lo Stato. L’impresa ricorrente ha fatto ricorso contro lo Stato». <br />Quanto alla parte che spetta al Comune, Nardella ribadisce che «sono stati assunti impegni precisi e non è prevista nessuna modifica per quanto riguarda il contributo dell’amministrazione: 35 milioni di euro, oltre ai 40 che mette la Regione».<br />Rispondendo alla domanda sulle due aste andate deserte per la vendita dell’attuale sede del Maggio, Nardella ha precisato che «l’amministrazione sta valutando in questi giorni quale iter seguire per l’alienazione del Teatro Comunale, ma non facciamo marcia indietro sull’alienazione». <br />Ilaria Ulivelli

Redazione

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