Ex Panificio: No alla logica della ‘riduzione del danno’

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2010-03-19 22:06:45

>[perUnaltracittà 18/03/2010] Anche i 13.000 mq che si vorrebbero costruire nell’area dell’ ex-Panificio non sono accettabili per il Comitato e per i residenti di un’area sovraccarica di funzioni, cementificata e appesantita dagli effetti di future grandi opere, quali la stazione Foster e le linee 2 e 3 della tramvia. <br /> Condividiamo la richiesta di stop per l’iter individuato dal Comune e per l’accordo procedimentale, che sancirebbe la costruzione di quasi 200 nuovi appartamenti (privati, destinati al libero mercato, non certo alloggi sociali), dal pesante impatto sulla zona. L’asilo e il giardino non possono essere considerati una compensazione, ma servizi dovuti per legge. <br /> Inoltre, qualunque ipotesi dovrebbe essere soggetta a processi di valutazione comprendenti la partecipazione diretta dei cittadini, come previsto dalla LR 1/2005 e dalle direttive europee. <br />Non ci si può consolare pensando che 13.000 mq sono meglio dei 23.000 del progetto iniziale. Non si può applicare la logica della riduzione del danno. <br /> Va ascoltata invece la voce dei cittadini che da sempre chiedono di essere protagonisti dei processi decisionali della loro area e che si sono sentiti presi in giro per anni da un’amministrazione sempre molto attenta agli interessi dei grandi costruttori. La proprietà dell’area, la BTP, deve attenersi a indicazioni precise che possono venire solo da un’amministrazione che metta in primo piano il bene della collettività,<strong> </strong>la quale da sempre chiede la destinazione pubblica dell’area e un suo uso sociale e culturale. Quindi, fermando un accordo procedimentale che legherebbe le mani all’Amministrazione, si inserisca l’area nel Piano Strutturale e si pongano vincoli a cui anche la BTP dovrà sottostare.  Questo sarebbe un vero cambiamento nella politica del governo del territorio.

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Redazione

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