“In quel posto serve un uomo”. Per la Cassazione è diffamazione.

  • Tempo di lettura:2minuti

2010-03-13 07:59:40

>[Il Firenze, 13/03/2010]<br />Altro che «lavori da uomini ». Quando si tratta di ricoprire un incarico il genere non conta. Anzi. Guai a sottolineare che per un determinato ruolo «è meglio un uomo»: secondo la Cassazione si tratta di una discriminazione bella e buona, passibile di condanna per diffamazione. Il caso che desta scandalo è avvenuto ad Arienzo, piccolo paese in provincia di Caserta. Proprio al Sud, dove la metà delle donne finisce per restare a casa e abbandona il sogno di trovare un posto di lavoro, un giornalista del “Corriere di Caserta” e un sindacalista della Cisl, in un’intervista, tirano in ballo la responsabile del penitenziario, Carmela Campi. Il titolo non lascia dubbi: «Carcere, per dirigerlo serve un uomo». Un’offesa a tutti gli effetti, basata su nessun riscontro oggettivo ma legata solo al sesso del direttore che, per i giudici, fa scattare il risarcimento a favore del gentil sesso. Così la quinta sezione penale ha reso definitiva una condanna per diffamazione a mezzo stampa con tanto di cospicuo risarcimento di oltre 10mila euro. I due imputati hanno provato a difendersi invocato i diritti di cronaca e di critica sindacale, chiedendo di essere assolti e di annullare il verdetto già emesso dalla Corte d’Appello di Salerno a febbraio 2009. Ma i giudici della Suprema Corte hanno deciso diversamente. Secondo gli ermellini, dunque, quell’espressione «è una dichiarazione certamente lesiva della reputazione della direttrice del carcere trattandosi di un riferimento assolutamente gratuito, sganciato dai fatti, e che costituisce una mera valutazione, ripresa a caratteri cubitali nel titolo, nel quale si puntualizza proprio la necessità (sottolineata dal verbo servire) di affidare la direzione del carcere, comunque, a un uomo». Le donne, quindi, non possono essere criticate solo perché appartengono al genere femminile. Intanto la diretta interessata, che ora guida un altro carcere, quello di Carinaro sempre in provincia di Caserta, esulta. «Non c’entra essere uomo o donna. Nel lavoro una persona o è capace o non lo è. La bravura non dipende dal genere ma dalla sensibilità, dalla cultura, e dall’elasticità mentale»

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà