Lite all´Andrea del Sarto soci contro il nuovo direttivo

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2010-04-08 18:15:26

><div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Lite all´Andrea del Sarto soci contro il nuovo direttivo</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">[La Repubblica Firenze, 08/04/2010] Guerra all´Sms Andrea del Sarto di San Salvi. Alcune decine d soci della storica casa del popolo fondata nel 1897 sono pronti ad andare in tribunale e a ricorrere alle carte bollate pur di invalidare il nuovo consiglio direttivo del circolo eletto il 31 marzo. Secondo ex membri del consiglio come Arrigo Orioli, quelle elezioni sono state «un vero e proprio golpe in quanto è stato impedito a decine di persone di votare al congresso perché non in possesso della tessera "Amici dell´Andrea del Sarto"». Per votare al rinnovo del consiglio direttivo in effetti non bastava la normale tessera Arci come accaduto fin dal 1999. Il vecchio consiglio direttivo, decaduto il 28 gennaio per le dimissioni di 5 membri, ha stabilito che per partecipare alle elezioni del 31 marzo occorreva una nuova tessera del costo di un euro: «L´Sms Andrea del Sarto è un ente autonomo, non un´emanazione dell´Arci, lo dice il suo statuto: per questo abbiamo deciso di far così», spiega Roberto Caini, presidente dell´Andrea del Sarto fino al 28 gennaio scorso. «Tutti potevano fare la nuova tessera e votare», aggiunge pure il nuovo presidente Antonio Santini. Ma secondo i "ribelli", sostenuti da Ornella De Zordo di Perunaltracittà e seguiti dall´avvocato Marco Cambi, non è così: «Andava garantita la continuità col passato». Ma cosa c´è dietro? «L´Arci provinciale non tutela i suoi soci: Pd, PCdi e Sel ne sono coinvolti a pieno titolo», denunciano i soci ribelli. «Ci sono state gravi irregolarità nell´applicazione dello statuto – spiega l´avvocato Marco Cambi – l´assemblea deliberante è stata indetta nel dispregio delle norme statutarie e poi sono state fatte tessere a consiglio decaduto». «Ho contattato l´Arci – dice De Zordo – ho fatto presente che i suoi soci non sono stati ammessi alla votazione: ma nessuno si è fatto sentire». L´Arci in effetti non interviene. Santini invece rispedisce al mittente le accuse: «Abbiamo rispettato lo statuto. Per votare serve la tessera del circolo, non quella Arci. Noi siamo autonomi da statuto dall´Arci, con cui collaboriamo. E i partiti non c´entrano nulla», sostiene il nuovo presidente, secondo cui i «riottosi» non avrebbero gradito il pressing del vecchio consiglio guidato da Caini sui membri del centrodestra in Comune perché votassero un atto a tutela dell´Andrea Del Sarto, che rischia lo sfratto dal Demanio (udienza a maggio). Ma Santini su questo fronte non arretra e medita di invitare il capogruppo comunale Pdl Galli e esponenti del governo al circolo «per parlare dello sfratto pendente». Di Ernesto Ferrara</div>
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<div>[La Repubblica Firenze, 08/04/2010] Guerra all´Sms Andrea del Sarto di San Salvi. Alcune decine d soci della storica casa del popolo fondata nel 1897 sono pronti ad andare in tribunale e a ricorrere alle carte bollate pur di invalidare il nuovo consiglio direttivo del circolo eletto il 31 marzo. Secondo ex membri del consiglio come Arrigo Orioli, quelle elezioni sono state «un vero e proprio golpe in quanto è stato impedito a decine di persone di votare al congresso perché non in possesso della tessera "Amici dell´Andrea del Sarto"». Per votare al rinnovo del consiglio direttivo in effetti non bastava la normale tessera Arci come accaduto fin dal 1999. Il vecchio consiglio direttivo, decaduto il 28 gennaio per le dimissioni di 5 membri, ha stabilito che per partecipare alle elezioni del 31 marzo occorreva una nuova tessera del costo di un euro: «L´Sms Andrea del Sarto è un ente autonomo, non un´emanazione dell´Arci, lo dice il suo statuto: per questo abbiamo deciso di far così», spiega Roberto Caini, presidente dell´Andrea del Sarto fino al 28 gennaio scorso. «Tutti potevano fare la nuova tessera e votare», aggiunge pure il nuovo presidente Antonio Santini. Ma secondo i "ribelli", sostenuti da Ornella De Zordo di Perunaltracittà e seguiti dall´avvocato Marco Cambi, non è così: «Andava garantita la continuità col passato». Ma cosa c´è dietro? «L´Arci provinciale non tutela i suoi soci: Pd, PCdi e Sel ne sono coinvolti a pieno titolo», denunciano i soci ribelli. «Ci sono state gravi irregolarità nell´applicazione dello statuto – spiega l´avvocato Marco Cambi – l´assemblea deliberante è stata indetta nel dispregio delle norme statutarie e poi sono state fatte tessere a consiglio decaduto». «Ho contattato l´Arci – dice De Zordo – ho fatto presente che i suoi soci non sono stati ammessi alla votazione: ma nessuno si è fatto sentire». L´Arci in effetti non interviene. Santini invece rispedisce al mittente le accuse: «Abbiamo rispettato lo statuto. Per votare serve la tessera del circolo, non quella Arci. Noi siamo autonomi da statuto dall´Arci, con cui collaboriamo. E i partiti non c´entrano nulla», sostiene il nuovo presidente, secondo cui i «riottosi» non avrebbero gradito il pressing del vecchio consiglio guidato da Caini sui membri del centrodestra in Comune perché votassero un atto a tutela dell´Andrea Del Sarto, che rischia lo sfratto dal Demanio (udienza a maggio). Ma Santini su questo fronte non arretra e medita di invitare il capogruppo comunale Pdl Galli e esponenti del governo al circolo «per parlare dello sfratto pendente». Di Ernesto Ferrara

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