2010-03-23 09:51:47
>[La Repubblica Firenze, 23/03/2010]<br />Matteo Renzi vuol fare altri due tunnel: uno per il tram stazione-Repubblica- Sant’Ambrogio, l’altro per la strada Varlungo-Careggi- Castello. Ieri il sindaco ha parlato di tutto in consiglio comunale. Monito ai furbetti della sosta che sperano nell’impunità dopo che i vigilini sono stati esonerati dalle multe: subiranno un giro di vite. Solo accenni al bilancio. La tramvia in sotterranea per attraversare il centro storico. Un tunnel che passi sotto piazza della Repubblica e sbuchi nella zona di Sant’Ambrogio. Il sindaco Matteo Renzi sceglie la discussione sul bilancio per svelare i piani per il centro dopo la pedonalizzazione «senza ritorno» di piazza Duomo. E lo fa con un progettato colpo a sorpresa per aggirare le polemiche sugli aumenti e sui conti finanziari. La linea due che arriverà dallo scalo di Peretola, o meglio dal polo scientifico di Sesto (il progetto è da fare) non sfiorerà la cupola di Brunelleschi ma attraverserà comunque il centro con una diagonale sotterranea. Almeno, come spiegato dallo stesso Renzi davanti al consiglio comunale, è questa l’ipotesi principale che Palazzo Vecchio sta adesso studiando: dalla stazione di Santa Maria Novella la tramvia passerebbe sotto piazza della Repubblica per sbucare nella zona di Sant’Ambrogio, vicino all’Arno, sulla direttrice della futura linea per Bagno a Ripoli. Ne sapremo di più all’inizio dell’estate: «I tecnici sono al lavoro, secondo il ministero c’è tempo fino a luglio». Quando scatteranno intanto i lavori, secondo il sindaco, per il tratto Peretola-Santa Maria Novella. Nel corso di un intervento fiume andato avanti per due ore, il sindaco aggiunge solo che la linea che passerà sotto il centro sarà la linea delle quattro università: Sesto, Novoli, centro, le Murate. Di tempi e soldi non si parla. Ma non finisce qui. Perché Renzi comunque raddoppia. Oltre al tunnel dell’Alta velocità, che Renzi non ha potuto cambiare e giudica «eventuale», e al tunnel sotto il centro per la tramvia, ci sarà anche il tunnel della tangenziale. Il tunnel della circonvallazione Varlungo-Careggi- Castello che Firenze non ha mai avuto e che potrà finalmente alleggerire, dice Renzi, la circolazione sui viali: un’operazione da 300 milioni di euro da farsi con un «project-financing». Cioè ricorrendo a capitali privati, con la conseguenza che ad ogni passaggio si dovrà pagare un ticket da 1,5 a 2 euro. Quando? Il sindaco usa prudenza: «Non è una questione di giorni, ma di lustri. Entro il 2010 il Comune avvierà la progettazione». Sull’obiettivo però nessuna incertezza: «Siamo l’unica grande città che non ha ancora la tangenziale», dice Renzi immaginando una circonvallazione nord che entra sotto al Gignoro e sbuca direttamente a Castello. Proprio per Castello il sindaco annuncia un nuovo colpo a sorpresa. «Ho incontrato in trasparenza la proprietà, i vertici di Fondiaria- Sai — racconta il sindaco — abbiamo intenzione di proporre una diminuzione dei volumi e la stipula di una nuova convenzione ». Non un annuncio da poco, se si pensa che sulle volumetrie dell’ultimo fazzoletto verde del territorio comunale si è giocata molta della politica degli ultimi 30 anni. La riduzione però, pensa Renzi, serve oggi a far posto alla Cittadella viola. Tanto che entro l’anno arriveranno le «procedure pubbliche». Ma più dei progetti, oggi pesano le pratiche inevase: «Chi dice che l’urbanistica è bloccata dovrebbe fare i conti con i numeri», dice Renzi. Nel condono del 1985 sono state presentate 85 mila pratiche per il condono e 10600 sono ancora inevase. Nel condono del 2004: 4500 pratiche di cui 4100 non evase. Ci sono 2200 Dia e 1600 permessi a costruire. Tutte pratiche in attesa. Dall’opposizione Ornella De Zordo di «perUnaltracittà» critica la scelta della circonvallazione: «Incentiva il traffico privato, meglio la metropolitana ferroviaria». Mentre il capogruppo Pdl Giovanni Galli aggiunge: «Questa città non ne può più di ascoltare promesse politiche, questa città ha bisogno di qualcuno che abbia a cuore il suo futuro: il suo invece è lontano da qui, magari alla guida di un partito». Per Tommaso Grassi della Lista Spini, «non è un bilancio ma un voto di fiducia». <br />Ernesto Ferrara Massimo Vanni

Redazione

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