2010-03-14 20:39:38
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<p style="margin-bottom: 0cm;">[Il Giornale della Toscana, 14/03/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Forse non è un caso che le aste per la vendita del Teatro Comunale di Firenze siano andate deserte. La prima il 17 dicembre 2009 (base di partenza 42.6 milioni), la seconda il 3 marzo scorso (nonostante un ribasso a 35.6 milioni). Il fatto è che l’immobile di via Solferino-corso Italia ha una serie di vincoli che lo rendono poco appetibile agli investitori. Nella struttura, secondo il progetto, dovrebbero essere realizzati appartamenti e uffici di pregio. La vendita del Comunale servirà a Palazzo Vecchio per finanziare la costruzione del Parco della Musica alla stazione Leopolda. Sette milioni sono già stati stanziati, ne mancano 35 che devono essere trovati entro giugno. Leggendo la nota tecnica descrittiva allegata al bando di gara, emergono alcuni particolari da cui si capisce perché il palazzo non risulti interessante per gli acquirenti. «Il bene oggetto di alienazione – si legge nella nota tecnica – è utilizzato dalla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in forza di atto di convenzione stipulato in data 23.01.2006 con il Comune di Firenze. La durata della concessione a titolo gratuito ha la durata di anni 10 a decorrere dal 01/12/2004». Quindi, fino al 1˚ dicembre del 2014, la struttura può essere usata a proprio piacimento dalla Fondazione del Maggio. Senza contare poi che il complesso edilizio risulta essere sottoposto alla tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, anche se limitatamente alla porzione della facciata principale del Teatro Comunale, posta su Corso Italia e via Magenta. Ma limitazioni e “paletti” che scoraggiano investitori interessati non si fermano qui. Con Determinazione Dirigenziale del 2005, l’amministrazione comunale ha concesso a Telecom Italia il diritto di mantenere una stazione radio base per telefonia cellulare situata all’interno del complesso immobiliare. Le antenne di telefonia mobile sono collocate sulla copertura del Teatro, e la concessione comprende anche l’uso dei locali posti al piano sottotetto per la posa dei macchinari tecnici. Si tratta di un vano con accesso dalla terrazza al piano copertura del teatro e dello spazio in copertura necessario per l’installazione dei supporti di antenna. La concessione decorre dal 1/01/2006 ed ha la durata di 9 anni. Quindi, fino al 1˚ gennaio 2015 una porzione dell’immobile sarà riservata a Telecom. Ma le porzioni del complesso immobiliare occupate da soggetti terzi non finiscono qui. Infatti, con Determinazione Dirigenziale del 17/02/2003, l’amministrazione comunale ha concesso all’Enel Distribuzione un locale di proprietà comunale posto all’interno dell’immobile. In particolare, si tratta di un locale posto al piano interrato dell’edificio (ex Hotel Italia) che affaccia su Corso Italia, della superficie di circa 27 metri quadrati, a cui si accede dalla corte interna scoperta, attraverso una rampa di scale. Il locale non ha una propria rappresentazione catastale e al Ceu del Comune di Firenze è identificato nel Foglio di Mappa n˚163 da porzione della particella n˚ 4. La concessione decorre dalla stipula dell’atto ed ha la durata di 29 anni (quindi fino al 2032), al termine dei quali scadrà di diritto senza preventiva disdetta. Il canone di concessione è stato stabilito in 2.169 euro annui. Il locale è concesso temporaneamente ed esclusivamente per la realizzazione di una cabina di trasformazione Mt/Bt a servizio della rete di distribuzione elettrica. Secondo quanto si apprende in ambienti professionali vicini all’Ordine degli Architetti, sarebbero proprio queste forti limitazioni a rendere poco appetibile l’acquisto, e a spiegare il motivo per cui le ditte di costruzioni non hanno, finora, mostrato interesse a rilevare l’immobile, pur prestigioso per fattura e ubicazione.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Fabio Scaffardi</p>
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Redazione

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