Il Buontalenti scende in piazza «La nostra scuola cade a pezzi».

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2010-04-25 20:04:36

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 25/04/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Attenzione: possibile caduta dall’alto» si legge su un cartello poco rincuorante appeso nei corridoi e nelle aule della sede alle Cure del professionale alberghiero Buontalenti. «E’ stato necessario metterli dopo che più volte sono caduti pannelli dal controsoffitto», allargano le braccia Leonardo e Niccolò, rappresentanti d’istituto. Due giorni fa s’è svolta un’assemblea del comitato studentesco, creato dai ragazzi proprio per tenere alta l’attenzione sui problemi della loro sede: «E’ un prefabbricato ormai inadatto a ospitare una scuola. Da anni si parla di ricostruire l’immobile. Ma alle promesse non sono seguiti i fatti. Noi siamo arrabbiati e un po’ preoccupati»</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Per dar voce al malessere che serpeggia tra alunni, docenti e genitori, la scuola mercoledì prossimo sarà in corteo da piazza San Marco alla Provincia, davanti alla quale si svolgerà un sit-in. «Vogliamo sfilare con le nostre divise e distribuire dolciumi ai passanti — annunciano i ragazzi — per dimostrare che il nostro istituto dal punto di vista dell’insegnamento è ottimo. I docenti si fanno in quattro per mantenere alta la qualità dell’insegnamento. Ma andare avanti in una simile struttura non è facile». «A manifestare ci saranno anche professori e genitori», assicura Leonardo. Tra le mani gli studenti tengono i fogli nei quali ogni classe del Buontalenti ha appuntato ciò che non va. Un lungo cahier de doléance, in cui si parla di «muri sfondati», di «pannelli del controsoffitto venuti giù e mai sostituiti, tant’è che conviviamo con fili elettrici penzoloni ed è pure capitato che qualcuno di noi prendesse la scossa». E poi «i vetri che non sono infrangibili», «il prefabbricato messo in giardino per ricavare quattro aule, nelle quali però quando piove filtra l’acqua». «Nelle aule le persiane sono rotte. E le porte non si chiudono», denuncia una studentessa. «Combattiamo pure con gli spazi ristretti. Per non parlare dei laboratori, che sono insufficienti», aggiunge Leonardo. «Alla Provincia chiederemo che i fondi per la nostra scuola vengano sbloccati al più presto», proseguono i ragazzi. Il preside Mauro Cherubini si stringe nelle spalle: «Problemi di sicurezza non ce ne sono, altrimenti alcuni locali sarebbero stati chiusi. C’è un piano di interventi concordato con la Provincia. A breve verranno rifatte due cucine. Il fatto è che tra qualche anno questa sede sarà dismessa. A San Bartolo, dove abbiamo molte più iscrizioni, l’amministrazione sta facendo un grosso investimento».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Elettra Gullè

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