Maggio da salvare, pressing su Roma

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2010-04-20 08:13:11

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<p style="margin-bottom: 0in;">[La Nazione Firenze, 20/04/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Il Sindaco annuncia in consiglio l’aumento dello stanziamento del Comune per il Maggio che passa dagli attuali circa 3 milioni e 150mila euro a 3 milioni e mezzo. «Un aumento del 10% — spiega Renzi — che vuol essere un simbolo, un segnale importante». E invita Regione e Provincia a fare altrettanto. Immediate le risposte. Il governatore toscano Enrico Rossi incrementa di 500 mila euro lo stanziamento regionale che attualmente ammonta a circa a 2,5 milioni. Il presidente della Provincia Andrea Barducci assicura «il contributo di 1 milione di euro che sarà stanziato nonostante la Provincia non abbia competenze dirette nella gestione del Maggio».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Gli enti locali fanno dunque quadrato in difesa e per lo sviluppo del Maggio dopo l’esclusione del Teatro fiorentino dalle istituzioni di interesse nazionale, con l’approvazione, la scorsa settimana, del decreto legge di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Renzi ha ribadito «barricate istituzionali» contro «il tentativo del governo di mettere Firenze, e non solo il Maggio, in serie B». «Ne vedranno delle belle — promette il sindaco rivolgendosi principalmente al ministro Bondi —, non siamo disposti a farci prendere per il naso». Si accanisce sul mancato mantenimento della promessa legge speciale: «C’è bisogno di fatti, il tempo è scaduto». Poi, un doppio annuncio prima dell’acceso dibattito consiliare tra maggioranza e opposizione: il testo dell’ordine del giorno sul Maggio non è stato messo ai voti perché mancava la firma del capogruppo del Pdl Giovani Galli. Cosa che ha suscitato la reazione del capogruppo pd Francesco Bonifazi: «Uno spregio politico». Galli replica: «‘Evitare l’approvazione della riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche’… Questo è quello che chiedeva l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza — spiega Galli —. Ci domandiamo come il Pd possa avanzare una proposta del genere, senza prima leggere il decreto. Dopo, il Pdl fiorentino se servirà sarà pronto a mettere in atto tutte le tutele del caso». Dunque, tutto rimandato. A sostegno dell’eccellenza del Maggio i capigruppo di Spini per Firenze Valdo Spini, di Per Unaltracittà, Ornella De Zordo, di Sel Eros Cruccolini, tutti firmatari dell’ordine del giorno non votato.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Per il Maggio e per il suo futuro, un doppio impegno: giovedì a Roma una delegazione della giunta comunale incontrerà i parlamentari fiorentini di tutti i colori politici, compresi i capilista delle formazioni non rappresentate in parlamento. Il prossimo mese, un Consiglio comunale aperto sul Maggio che si riunirà al teatro Comunale. «Per un dibattito non ideologico — spiega Renzi — che possa concludersi con un documento di indirizzo con cui il sindaco possa approcciarsi al rinnovo del consiglio d’amministrazione del Maggio, scaduto il 9 aprile, per cui è stata chiesta una proroga di 45 giorni in attesa della formazione della giunta regionale». La parola passa ai consiglieri.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Il primo è Mario Razzanelli: «La battaglia per evitare il declassamento del Maggio dev’essere combattuta dall’intera città in modo compatto», per questo il capogruppo della Lega ha lanciato l’idea di un comitato apolitico di cittadini che sarà presieduto da Paolo Blasi «che non è potuto intervenire perché è bloccato in Algeria dalla nube vulcanica». Razzanelli bacchetta Bondi: «Il ministro tranquillizzi la città facendo vedere il decreto che per ora è ancora secretato — dice — e ci spieghi il comportamento schizofrenico del governo. Il Parco della Musica, opera decisa e finanziata per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, che costerà oltre 300 milioni, potrebbe essere destinata a ospitare un bambino mezzo morto. Allora, meglio evitare lo sperpero di tali risorse, lasciare il Maggio dov’è adesso e destinare i fondi alla gestione della Fondazione». Il centrodestra, per voce della vicecapogruppo Bianca Maria Giocoli, dei consiglieri Marco Stella e Stefano Alessandri, snocciola le cifre di una situazione finanziaria preoccupante per il Maggio «che in tre anni ha perso quasi 9 milioni di euro e ha bisogno di interventi strutturali urgenti e di una gestione diversa».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Anche in Provincia l’argomento Maggio è all’ordine del giorno, il capogruppo della Lega, Marco Cordone chiama in causa l’assessore alla cultura Carla Fracci. Fracci che ha scritto al sindaco Renzi associandosi «alla sua battaglia per la pace artistica» che «mi auguro di poter combattere al suo fianco con armi benefiche».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">di Ilaria Ulivelli</p>
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