«Niente inceneritore? Pagherete di più»

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2010-04-27 09:09:58

>[Il Corriere Fiorentino, 27/04/2010]<br />I ritardi nella realizzazione del sistema di impianti per lo smaltimento dei rifiuti rischiano di costare a Firenze, Prato e Pistoia, con possibili ricadute sulle bollette dei cittadini, 3 milioni 819 mila e 710 euro l’anno dal 2010 al 2012, per un totale di 11 milioni e 459 mila e 130 euro. Il consiglio d’amministrazione — presieduto dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi — di Ato Toscana Costa, consorzio che raccoglie i comuni di Lucca, Massa, Pisa e Livorno, ha preso atto con una delibera votata il primo marzo 2010 —ma i documenti sono stati trasmessi alle Province solo il 25 marzo, giusto qualche giorno prima delle elezioni — «del mancato rispetto, da parte delle province di Firenze e Prato e dell’Ato Toscana Centro (subentrata alle preesistenti Ato 6 e Ato 10)» della tabella di marcia che stabiliva tempi e gestione di smaltimento dei rifiuti fino al 2012. In base all’accordo stipulato il 28 luglio del 2008, fino al 2012 le discariche di Peccioli, Provincia di Pisa, e Rosignano, Provincia di Livorno, accoglieranno i rifiuti urbani indifferenziati provenienti dall’area fiorentina e da quella pratese. Il contratto stabilisce anche però che le province dell’Ato Centro avrebbero dovuto nel frattempo adottare alcune contromisure per lo smaltimento dei rifiuti: dall’incremento della raccolta differenziata all’entrata in funzione di impianti di smaltimento e termovalorizzazione. Uno su tutti, l’inceneritore della Piana. L’Ato Costa però ha rilevato che le province dell’Ato Centro non sono riuscite a «farsi carico ulteriormente, per mezzo dei propri impianti, del fabbisogno di smaltimento dei Rsu (Rifiuti solidi urbani, ndr) prodotti nell’Ato Toscana Centro, sottolineando la necessità che il medesimo Ato Toscana Centro formuli un nuovo, ultimo e definitivo, cronoprogramma degli interventi che sarà chiamato obbligatoriamente a rispettare». E ora l’Ato Toscana Costa intende, con quella delibera, aggiornare l’accordo sui flussi di rifiuti provenienti dall’Ato Centro. Tanto per cominciare, niente più ritardi. Ma come intende utilizzare l’Ato l’indennità aggiuntiva? Per «calmierare le forti differenze tariffarie presenti nell’Ato Costa e in particolare per l’abbattimento della tariffa presso il Sistema Integrato di Pioppogatto-Falascaia, riconducendola a livelli sostenibili». In sostanza pagherebbero di più fiorentini e pratesi facendo pagare meno i Comuni che fanno parte del Consorzio Ambiente Versilia e quelli della Provincia di Lucca. «Da un punto di vista generale siamo preoccupati—sottolinea il consigliere regionale del Pdl Nicola Nascosti — perché questo ulteriore ritardo nella realizzazione degli impianti verrà a costare all’area Firenze, Prato e Pistoia 19,58 euro a tonnellata in più, con un indiscutibile aumento della tariffa di smaltimento di rifiuti a carico dei cittadini. Oltre all’intervento doveroso che la Regione deve fare, occorre che quantomeno il secondo cronoprogramma e la messa a gara del servizio Ato Toscana Centro vengano rispettati, come da previsione della Regione». Insomma, conclude Nascosti, «occorre anche che direttamente il sindaco di Firenze, Prato e Pistoia si facciano carico di risolvere questa importante questione permettendo all’area vasta fiorentina di avere le condizioni di autosufficienza per lo smaltimento rifiuti, che è l’unica condizione per evitare ulteriori perdite di risorse economiche a vantaggio di altri territorio e a svantaggio del nostro sistema produttivo. Sarebbe auspicabile che per quanto riguarda il sindaco di Firenze e i sindaci dell’hinterland trovassero una quadra su questo punto». <br />David Allegranti

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