Piano Strutturale: "Carta Costituzionale" del territorio

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2010-04-19 22:56:07

>[perUnaltracittà 19/04/2010] <strong>
<div>Regole per salvaguardare risorse ambientali e risarcire interesse pubblico</div>
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<div><br /> <br />Il nuovo Piano Strutturale deve partire dall’esistente e prendere atto della situazione di progressiva sofferenza della città. A Firenze si è costruito tanto e male, privilegiando le contrattazioni puntiformi sui singoli immobili a favore della speculazione immobiliare e a detrimento dell’idea di città pubblica.<br /> <br /></div>
Il Piano – vera e propria Carta Costituzionale del territorio – deve assumere quindi come quadro di riferimento lo stato di crisi del sistema urbano fiorentino oppresso da una ipertrofia immobiliare senza precedenti. Si deve caratterizzare come PIANO DEL RISARCIMENTO URBANO in cui prevedere modalità di restituzione alla città e ai suoi abitanti dei beni primari sottratti in questi anni. Proponiamo quindi che le aree dismesse, le alienazioni del comune e dello stato siano il serbatoio necessario per queste operazioni di riequilibrio ecologico della città, le bombole di ossigeno che consentono di evitare il soffocamento di Firenze; è necessario prevedere nel dimensionamento delle UTOE e dei quartieri una voce specifica relativa al Risarcimento, ossia la quota parte di patrimonio immobiliare dismesso (pubblico e privato) da utilizzare per la dotazione dei servizi pubblici (aree verdi attrezzate, spazi pubblici, centri di quartiere, verde di prossimità, corridoi ecologici ciclopedonali, ecc.) e dell’Edilizia Residenziale Sociale di ciascuna zona.
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<div><br /> Il concetto di Risarcimento Urbano peraltro è anche contemplato dal Piano Urbanistico provinciale (PTCP). <br /><br />Insieme al Risarcimento, tra i punti irrinunciabili che il nuovo Piano deve avere indichiamo l’azzeramento reale del consumo di nuovo suolo e il recupero delle aree dismesse; la dimensione metropolitana; la questione della casa; la mobilità pubblica non inquinante; il sistema del verde urbano come struttura ecologica dell’organismo città; la salvaguardia del centro storico come parte della città e non come attrazione turistica; la salvaguardia rigorosa del sistema collinare.<br /> <br />Una grande importanza rivestono i temi delle alienazioni comunali e delle aree dismesse: tutte le energie e le risorse vanno indirizzate per affrontare questi punti; in passato il territorio è già stato utilizzato troppo per "fare cassa", soprattutto a vantaggio dei privati, ma neanche il pubblico deve monetizzare la qualità urbana e la vivibilità della città.<br /> <br />Serve una profonda discontinuità rispetto al passato anche nelle questioni di metodo. Chiediamo la trasparenza delle procedure e il reale ascolto dei cittadini nella definizione degli obiettivi di Piano.<br /><br />Rispettare questi principi non significa bloccare una città – non si preoccupino quindi ordini professionali e imprese –  ma al contrario scegliere come e dove intervenire in nome dell’interesse pubblico e nel rispetto di quelle risorse finite che si chiamano suolo e territorio.

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