Via all´era della giunta Rossi "Squadra leggera e al femminile"

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2010-04-24 08:26:53

>[La Repubblica Firenze, 24/04/2010]<br />I leghisti impettiti con la pochette verde smeraldo nel taschino, i dipietristi con le facce un po´ frastornate da primo giorno di scuola, gli eletti vecchi e nuovi del Pdl costretti a condividere i banchi dell´opposizione con i bossiani, la Federazione della Sinistra che invece non ha più nessuno "a sinistra" (la Sel non ha raggiunto il 4%) e parecchi di quelli del Pd stanchi morti per la nottata in bianco passata a litigare con l´Idv su deleghe e incarichi. Il primo consiglio regionale dell´era Rossi si riunisce alle nove di mattina e comincia a sbrigare (mai verbo fu tanto inappropriato) gli adempimenti burocratici di rito. Punto primo le opzioni e le surroghe, che rimescolano le carte in assemblea: entrano così Paolo Marcheschi, Paolo Enrico Ammirati, Tommaso Villa, Cristina Scaletti (e al suo posto, ora che è assessore, entrerà il ventisettenne pratese dell´Idv Rudi Russo), Maria Luisa Chincarini, Gianluca Lazzeri, Marco Carraresi, Giuseppe Del Carlo, Marta Gazzarri. Punto secondo, l´elezione del presidente che incorona all´unanimità il senese Alberto Monaci del Pd ma in realtà è frutto di un estenuante braccio di ferro notturno tra il segretario dei Democratici Andrea Manciulli e il parlamentare dipietrista Fabio Evangelisti. Che ha ottenuto un vicepresidente, Giuliano Fedeli, più due assessorati "pesanti" come urbanistica e cultura e si gode sorridente il suo trionfo seduto su un comodo divanetto. Rossi prende la parola solo alle tre del pomeriggio. Legge, ostacolato dal microfono difettoso, il lungo intervento preparato con cura con cui comunica il suo progetto di Toscana. Vuole essere diverso, nuovo, discontinuo ma senza fratture. Prova a dirlo così: «La crisi non è solo un evento negativo, può anche diventare opportunità di crescita, un´occasione per fare uno scatto in avanti, per cambiare. Oggi i cittadini domandano alla politica più cuore, più passione civile e più intelligenza. Lavoreremo quindi per un´organizzazione regionale competente e veloce, dove i dipendenti pubblici si sentano sempre più responsabili per i risultati e l´impatto del proprio operato». Cita Pietro Scoppola, Kafka, J.F.Kennedy, Amartya Sen, Leonard Bernstein, Gramsci e persino Benedetto XVI, giura che la sue scelte saranno ispirate dal desiderio «di includere». Ha fretta di partire e chiede di condividerla a tutti quelli che come lui, dice, «si stanno mettendo in viaggio portandosi in valigia le cose migliori». Ma dentro e fuori dall´aula si vedono parecchie facce scure. Oltre ai franceschiniani anche i bersaniani di Firenze sostengono di essere sottorappresentati nella squadra. Riccardo Conti, ex assessore che punta a mantenere un ruolo, sembra destinato ad un incarico nella Fondazione del Monte dei Paschi dedicata alle infrastrutture. Eppure persino dentro l´Italia dei Valori c´è chi storce la bocca per l´incarico di giunta affidato ad Anna Marson, considerata un tecnico esterno al partito. Ad Arezzo la direzione del Pd si è autosospesa in segno di protesta per l´esclusione di Vincenzo Ceccarelli, campione di preferenze alle primarie. Sinistra e Libertà non ha neppure inviato un osservatore in platea. «Mi è stato impossibile accontentare tutte le richieste dei territori», dice Rossi, «e mi dispiace non aver potuto dare una rappresentanza alla Sel, che rimane per me un problema aperto. Credo che un accordo politico possa garantire a questa forza un ruolo istituzionale e una presenza costante nel nostro dibattito».<br />di Simona Poli

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