2010-05-09 20:36:01
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<p style="margin-bottom: 0cm;">[Corriere fiorentino, 09/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Comitato Rifiuti Zero: i cittadini sono determinati a non arretrare di un passo. Chiedono che le politica affronti diversamente questioni di primaria importanza come la salute pubblica, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Hanno indetto una manifestazione regionale a Montale per riaprire un nuovo ciclo di mobilitazioni. E proprio nel paese, simbolo della lotta, la Provincia di Pistoia nel mese di maggio ha organizzato visite guidate al termovalorizzatore. Tre tour, il primo ieri mattina, per rassicurare i cittadini sugli attuali livelli di sicurezza dell’impianto.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Le analisi di Asl e Arpat dicono che non ci sono pericoli per la salute. Le visite si inseriscono in un percorso di trasparenza per mostrare che l’impianto è sicuro, più di altre industrie che emettono sostanze nocive e sono meno controllate» dichiara il presidente, Federica Fratoni. Il «Coordinamento toscano rifiuti zero» e il «Coordinamento dei comitati della piana di Firenze, Prato e Pistoia» scenderanno in piazza il 22 maggio contro l’inceneritore, insieme ad una trentina di associazioni e comitati civici, per la chiusura dei termovalorizzatori esistenti «che devastano l’ambiente». Vogliono portare la loro battaglia nelle sedi istituzionali « colpevoli — secondo Adriana Pagliai, membro del coordinamento — di non tutelare i cittadini». E avanzano proposte alternative: raccolta differenziata porta a porta, recupero e riuso della materia, bonifiche sanitarie e territoriali, cicli produttivi puliti. «Alla Giunta Rossi — affermano all’unisono i rappresentati dei coordinamenti — diciamo che bisogna adeguarsi a unmodello ciclico che rispetti la biodiversità. Basta agli impianti di morte che contaminano cibi e avvelenano perfino il latte materno».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La risposta della neo amministrazione regionale non si è fatta attendere. A prendere posizione è l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini: «Abbiamo sempre ribadito che gli impianti devono essere costruiti usando le migliori tecnologie, come succede peraltro in Europa. E noi vogliamo essere una regione europea a tutti gli effetti. Non a caso, da oltre un anno, sono operative le linee guide redatte dall’Arpat e approvate dalla Regione per migliorare i controlli agli inceneritori e venire incontro alle legittime richieste di maggiore tutela avanzate dai cittadini e dalle istituzioni».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">E Rossano Ercolini, del «Coordinamento rifiuti zero», minaccia: «Sarà una vertenza durissima. Se si costruiscono questi impianti si va in rotta con la democrazia».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Agata Finocchiaro e Antonio Passanese

Redazione

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