Il Maggio torna in palcoscenico

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2010-05-08 07:12:25

><p>[La Repubblica Firenze, 08/05/2010]<br />Maggio, su il sipario. La «Donna senz´ombra» di Strauss torna oggi in scena. Per la seconda e ultima volta. Dopo l´incontro di due ore a Palazzo Vecchio col sindaco Matteo Renzi, il presidente della Provincia Andrea Barducci e la vicepresidente della Regione Stella Targetti, sindacati e lavoratori decidono di sospendere «per amore della città» lo sciopero proclamato fino al prossimo 14 maggio. Anche se non la mobilitazione contro il decreto Bondi sulle fondazioni liriche. <br />A determinare la svolta, una proposta in 7 punti avanzata da Renzi. Un pacchetto riepilogativo di impegni per Comune, Provincia e Regione a fronte dell´interruzione dello sciopero: la condivisione della protesta contro il decreto, un possibile ricorso alla Corte costituzionale della Regione per conflitto di competenze, la nomina del Cda e del nuovo soprintendente entro il 21 prossimo (entro cioè la scadenza della prorogatio per il Cda di Giambrone) e la conferma dei 2 milioni di euro di finanziamenti (1 milioni dalla Provincia, 500mila ciascuno da Comune e Regione). Quindi l´avvio di un confronto con i privati alla ricerca di nuovi finanziamenti privati, l´adesione ufficiale di Comune, Provincia e Regione alla manifestazione contro il decreto del 17 prossimo a Roma e, cosa che sta molto a cuore ai sindacati, la garanzia che il primo impegno del nuovo Cda sarà quello occupazionale, in particolare per il corpo di ballo.<br />I sindacati hanno portato il pacchetto dei 7 punti in discussione con i lavoratori. E, nonostante qualche mugugno, ne è uscita nel primo pomeriggio la sospensione. «Sono soddisfatto, la mediazione tra istituzioni e sindacati è stata un successo», sono state le prime parole del sindaco. Per Barducci «un grande segnale di attaccamento alla città da parte dei sindacati e dei lavoratori». Mentre dalla numero due della Regione arriva un «grazie di cuore ai lavoratori del Maggio».<br />«Ci ha convinto l´amore per questo lavoro e l´appoggio alla nostra manifestazione contro il decreto sulle fondazioni liriche», dice Massimo Vagaggini della Cgil. «Non ci regalano niente, ma se vengono rispettati tutti i 7 punti sarebbe un buon inizio», dice Angelo Betti della Cisl, che fin dall´inizio si era detta dubbiosa sullo sciopero. «Abbiamo deciso la sospensione per un segnale di apertura verso la città», dice anche Andrea Tavani della Fials. Mentre il maestro Zubin Mehta commenta così: «Io sono d´accordo con la forza dei lavoratori, l´opera è nata a Firenze e non deve adesso morire in Italia». <br />di Massimo Vanni</p>

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