"Inquilini eccellenti" con casa anche a Boboli

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2010-05-23 21:15:26

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Repubblica Firenze, 23/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La sua casa romana, in un palazzo antico della centralissima via del Governo Vecchio, alle spalle di piazza Navona, è una delle tante abitazioni di lusso di proprietà di Propaganda Fide, la potente Congregazione per l´evangelizzazione dei popoli, con sede in piazza di Spagna a Roma, cui fa capo (con un valore stimato di 9 miliardi di euro) gran parte del patrimonio immobiliare del Vaticano. E molti dei cui indirizzi compaiono nella famigerata lista dei lavori di restauro compiuti dal costruttore Diego Anemone, secondo le accuse gran protagonista – insieme ad Angelo Balducci, per anni uno dei tre consultori laici di Propaganda Fide – del «sistema gelatinoso» di appalti e favori su cui sta indagando la magistratura. Quello di via del Governo Vecchio (dove, stando alla lista ritrovata nei suoi uffici, il costruttore sotto inchiesta avrebbe compiuto dei lavori di ristrutturazione), non è però il solo indirizzo di Luciano Marchetti, ex direttore regionale per i beni culturali del Lazio, ora subcommissario della Protezione civile per l´Abruzzo, che in realtà occupa l’abitazione tramite la vera assegnataria, la sua compagna Francesca Nannelli. Funzionaria dei Beni culturali in forze alla soprintendenza ai beni architettonici di Firenze, in seguito distaccata alla Arcus spa, società voluta dal ministero per finanziare progetti culturali. La coppia, infatti, che pure da tempo non vive più a Firenze, continua a disporre anche di una casa affacciata su uno degli angoli più belli del giardino di Boboli, nella zona di Annalena, assegnata, sempre alla Nannelli, dalla soprintendenza fiorentina. Circa cento metri quadrati per i quali viene corrisposto un canone di poco più di 300 euro al mese. Un´inezia, se si pensa alla collocazione dell´alloggio, come del resto sono un´inezia tutti i canoni praticati per gli alloggi di proprietà dei beni culturali assegnati con un bando a dipendenti della soprintendenza. Lasciati di fatto nella loro disponibilità, sebbene la legge non preveda affatto questo trattamento, praticamente a vita, al punto che varie case sono ancora occupate da ex soprintendenti, come Mario Lolli Ghetti, oggi direttore generale del ministero a Roma (che paga 50 euro al mese per 100 metri quadrati di grande pregio dentro Boboli), da vedove di ex dipendenti, e perfino dalla vedova di un ex soprintendente (900 euro al mese per 250 metri quadrati). Ma se per un dipendente di basso livello si può supporre un intento «sociale», sfugge del tutto il senso di una assegnazione senza termine a ex dirigenti e ex soprintendenti, o addirittura a chi, come appunto la compagna di Luciano Marchetti, non lavora neanche più a Firenze. E che oltretutto, se è vero che a Roma occupa un alloggio di lusso come sono tutti quelli di Propaganda Fide, è difficile possa accampare problemi di reddito. Un trattamento tanto più incomprensibile se si pensa che la legge Ronchey, recepita nel nuovo codice dei beni culturali, prevede che «l´uso individuale dei beni culturali» risponda a «finalità compatibili con la loro destinazione cultuale». Davvero una casa dentro Boboli per cui si chiedono 300 ero al mese, e per di più lasciata vuota da chi l´ha avuta in assegnazione, risponde a una finalità del genere? Raggiunto al telefono ieri, Marchetti ha detto di non vederci nulla di strano: «La mia compagna è ancora una funzionaria della soprintendenza di Firenze» ha sostenuto, «a Roma è stata solo comandata e il ministero potrebbe farla tornare». Se e quando, però, non è dato sapere. E intanto, la casa di Boboli aspetta.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">(m.c.c.)</p>
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