L`eolico solo nei porti e i pannelli in periferia

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2010-05-13 07:50:52

><div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Maxi impianti eolici e fotovoltaici devono  essere pianificati nel pieno rispetto del paesaggio e con operazioni  trasparenti». E` l`ultimo appello indirizzato a governo, Regioni,  beni culturali e Comuni italiani dal Comitato della bellezza.  Un documento sottoscritto da intellettuali, giornalisti e scrittori,  fra cui Salvatore Settis e Corrado Staj`ano, per mettere in  guardia le istituzioni dalle «logiche privatistiche e speculative»  con cui si stanno diffondendo pale e pannelli. «Il ricorso a fonti rinnovabili – scrivono – e quindi la diffusione di impianti  per energia pulita sono più che mai indispensabili e quindi  da noi pienamente condivisi. Tuttavia sentiamo la necessità  di dire che la diffusione dei parchi eolici, anche dei mega-impianti,  sta avvenendo senza pianificazione territoriale, ambientale,  paesaggistica, e in modo a volte assai poco trasparente». E  secondo il comitato, non solo in Sardegna e Sicilia, ma anche in  Toscana, dove il proliferare delle pale «sta manomettendo anche  panorami particolarmente belli». Il rischio è di veder deturpato  il territorio e l`avifauna. «Tutto – concludono – sta avvenendo  in modo disordinato, senza la definizione, d`intesa con le Soprintendenze  regionali e di settore, di piani di "compatibilita"». Sbagliata,  quindi, «la installazione di maxi-impianti in aree agro-silvo-pastorali».  Per l`eolico «si utilizzino i porti, per il fotovoltaico le  aree urbane, evitando, ovviamente, i centri storici».</div>
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<div>[La Repubblica Firenze, 13/05/2010]  Maxi impianti eolici e fotovoltaici devono  essere pianificati nel pieno rispetto del paesaggio e con operazioni  trasparenti». E` l`ultimo appello indirizzato a governo, Regioni,  beni culturali e Comuni italiani dal Comitato della bellezza.  Un documento sottoscritto da intellettuali, giornalisti e scrittori,  fra cui Salvatore Settis e Corrado Staj`ano, per mettere in  guardia le istituzioni dalle «logiche privatistiche e speculative»  con cui si stanno diffondendo pale e pannelli. «Il ricorso a fonti rinnovabili – scrivono – e quindi la diffusione di impianti  per energia pulita sono più che mai indispensabili e quindi  da noi pienamente condivisi. Tuttavia sentiamo la necessità  di dire che la diffusione dei parchi eolici, anche dei mega-impianti,  sta avvenendo senza pianificazione territoriale, ambientale,  paesaggistica, e in modo a volte assai poco trasparente». E  secondo il comitato, non solo in Sardegna e Sicilia, ma anche in  Toscana, dove il proliferare delle pale «sta manomettendo anche  panorami particolarmente belli». Il rischio è di veder deturpato  il territorio e l`avifauna. «Tutto – concludono – sta avvenendo  in modo disordinato, senza la definizione, d`intesa con le Soprintendenze  regionali e di settore, di piani di "compatibilita"». Sbagliata,  quindi, «la installazione di maxi-impianti in aree agro-silvo-pastorali».  Per l`eolico «si utilizzino i porti, per il fotovoltaico le  aree urbane, evitando, ovviamente, i centri storici».</div>
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