2010-05-24 07:25:35
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<p style="margin-bottom: 0in;">[La Repubblica Firenze, 24/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«Maniago non ha ancora risposto alla nostra domanda di fondo: perché non ci ha aiutato?». Francesco, Carolina, Mariangela, Andrea e le altre vittime di don Cantini replicano all´intervista rilasciata dal vescovo ausiliare Claudio Maniago a Toscanaoggi, il settimanale della diocesi, prima risposta ai tanti interrogativi suscitati dal suo comportamento sul caso del prete pedofilo, nel 2008 ridotto dal Papa allo stato laicale. A lui per primo, loro coetaneo alla parrocchia Regina della pace, le vittime si erano rivolte, nel 2004, per raccontargli degli abusi subiti da piccoli.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">"Anche una coppia di sposi si rivolse a lui. Perché non disse nulla ad Antonelli?"</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Maniago sostiene di aver ricevuto le vostre confidenze in confessione, e che comunque i reati erano caduti in prescrizione.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«La confessione ci fu solo in un caso, e in nessun altro. Perfino una coppia di sposi, insieme, andò a parlargli. Ma lui, che avrebbe subito dovuto riferire all´arcivescovo Antonelli, non lo fece. Ci invitò invece tutti al silenzio, perché, disse, i fatti erano lontani nel tempo e non accadevano più (ma allora ne sapeva già qualcosa? Ne aveva parlato con Cantini?). Lo stesso Antonelli ha detto pubblicamente di aver saputo delle nostre denunce solo nell´estate 2005, quando i nostri memoriali gli sono stati consegnati dall´ex arcivescovo Piovanelli, a cui avevamo dovuto rivolgerci».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Avevate provato a mettervi in contatto direttamente con Antonelli?</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«Davamo per scontato che ci fosse precluso da alcune persone vicinissime a Maniago e Cantini, fra cui lo stesso segretario dell´arcivescovo. Così accettammo l´offerta di Piovanelli di fare da tramite».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Dunque, avete dovuto by-passare il vescovo ausiliare.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«Sì. Eccepire che i reati fossero prescritti non ha senso. Lui avrebbe avuto il dovere di denunciarli in ogni caso e lasciare che fossero gli organi competenti a decidere. E poi: Piovanelli, nel 2005, si è subito allarmato davanti ai nostri memoriali, perché già nel ´92, dopo una denuncia di abusi da parte di una ragazza maggiorenne, aveva fatto fare una indagine sulla Regina della pace, incaricandone proprio Maniago. Perché allora Maniago nel 2004 non si è allarmato?».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Il vescovo ausiliare respinge le vostre accuse di non aver mai preso le distanze da Cantini dopo le denunce, e dice di essere andato a trovarlo solo qualche volta per dovere d´ufficio.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«Ha continuato a frequentarlo almeno fino al 2007, quando il caso è esploso sui giornali, per tre anni dopo le nostre prime denunce. È andato a trovarlo quasi ogni settimana a Mucciano, dove Cantini era stato trasferito nel settembre 2005 ‘per motivi di salute’, e continuava a dir messa a porte chiuse con i suoi fedelissimi. Ha festeggiato lì l´anniversario della ordinazione a vescovo e, nel 2006, il compleanno di Cantini, a tavola con trenta persone. Ci sono testimoni, di tutto ciò. E´ stato un rapporto intimo, fuori dalle agende ufficiali, non un dovere d´ufficio».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Maniago nega che la sua vocazione di prete fosse frutto di plagio.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«Cantini è stato riconosciuto colpevole dal Papa di abusi sessuali su minori, falso misticismo, dominio delle coscienze, abuso della funzione educativa. I giovani formati da lui per dare vita, come diceva, a una ‘nuova chiesa fondata sullo spirito’, alcuni dei quali avviati poi al sacerdozio, hanno aperto gli occhi e riscoperto le radici della loro scelta solo allontanandosi da quell´ambiente. Cosa che Maniago non ha mai fatto».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Però è vero, come lui fa notare, che non è coinvolto nel caso Cantini.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">«E chi lo ha mai accusato di abusi sessuali con Cantini? Lui sa bene che le nostre accuse, suffragate da testimonianze, date, fatti e circostanze inconfutabili, tutte agli atti dell´istruttoria voluta dalla Santa Sede che ha portato alla riduzione di Cantini allo stato laicale, sono di non aver fatto quello che doveva fare quando ha saputo e anzi di aver ostacolato l´emergere della verità. Questo e non altro, e per noi è anche troppo».</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">di Maria Cristina Carratu'</p>
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Redazione

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