Minacce razziste e danneggiamenti in via Pistoiese

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2010-05-30 13:15:11

><p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 30/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Francisca Frias, originaria di Santo Domingo, ha un ristorante in via Pistoiese: «Il mio</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">bruciata nel cortile del ristorante, poi i vandalismi. Continui, vigliacchi, misteriosi. Vetri sfondati, mail minacciose e offensive, danneggiamenti d’ogni tipo. Dieci episodi, forse di più. Tanti, troppi. Per non avere paura. E ora, dopo l’ultimo caso di qualche sera fa, Francisca Frias, sorella minore dell’ex parlamentare di Rifondazione Comunista Mercedes, ha paura per davvero. Il suo ristorante multietnico, il “Paladar” di via Pistoiese, è sotto assedio.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Un folle, forse più di uno, si sta accanendo contro la donna e la sua famiglia in un crescendo di “avvertimenti” da brivido. Non sembra una storia di pizzo non pagato, né di un amore rifiutato. Piuttosto, dice la donna che ha 44 anni ed è nata a santo Domingo, «temo ci sia del razzismo dietro questa vicenda». «Vivo un incubo da tre anni — racconta Francisca —. Prima mi hanno incendiato la macchina, poi hanno iniziato con i danneggiamenti, una volta anche all’auto del mio compagno. Una sera mi hanno rotto i lampioncini fuori dal ristorante, un’altra volta l’insegna. Poi sono tornati a colpire la macchina. Una notte hanno sfondato il vetro posteriore, poi quello davanti, l’ultima volta, poco sere fa, il finestrino laterale».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Un’escalation inquietante ma la “mano” che colpisce resta nell’ombra. «Qualche volta – spiega Francisca – ho pensato di restare qui la sera (la donna abita a Poggio a Caiano ndr) per vedere di capirci qualcosa in più, ma ho troppa paura. Spesso resto sola con la mia bambina di sei anni, così quando se ne va l’ultimo cliente, scappo via terrorizzata perché non posso mettere in pericolo mia figlia. Tante volte la tengo qui con me perché non ho nessuno a cui affidarla durante il giorno».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il quartiere è storicamente rognoso e difficile. Questo Francisca lo sa bene, ma non riesce lo stesso a capire: «Fino a qualche tempo fa qui davanti al ristorante c’erano molte prostitute. Adesso si sono spostate di alcuni metri. Ma non credo di aver dato fastidio a nessuno con la mia attività. – riflette – All’inizio ho pensato anche che ce l’avessero con me per qualche ragione legata all’attività politica di mia sorella. Ma poi ho scartato anche questa ipotesi. Per me, ripeto, c’è il razzismo dietro questo accanimento. E’ una cosa molto brutta. Ma perché se la prendono con me? Non sono l’unica donna straniera che ha un’attività a Firenze».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Una volta, racconta Francisca Frias, arrivò una mail zeppa di offese alla posta del suo compagno. «Erano offese contro di me. Ci dissero che in quel caso non era possibile risalire all’autore e siamo rimasti senza una traccia da seguire».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Emanuele Baldi</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"> </p><di

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