2010-05-25 11:13:28
>[L’Unita’ Firenze, 25/05/2010]<br />Emiliano ha 34 anni, una compagna di 36, due figlie e una casa di 4 stanze a 560 euro al mese. Non è poco di questi tempi in questa città e lui lo sa. Quando, nel 2008, riuscì ad avere un alloggio a canone agevolato per la sua giovane famiglia, grazie al piano di edilizia sociale del primo governo Prodi ("20mila abitazioni in affitto), toccò il cielo con un dito. Non per molto. La felicità, si sa, non dura mai a lungo, e la sua non fa eccezione: è finita venerdì scorso, spazzata via da poche righe di una raccomandata, inviata dalla Direzione patrimonio immobiliare, dal linguaggio freddo e impersonale, ma dal messaggio chiaro: come convivente e non coniugato deve lasciare l`alloggio di via Allori. Nella stessa situazione anche un`altra famiglia residente invia di Scandicci, ma secondo il Sunia lettere di questo tipo sono in arrivo nei prossimi giorni per altre famiglie. Il fatto è che nel ban do di assegnazione era prevista una riserva di alloggi a favore delle giovani coppie con l`impegno di costituire famiglia entro quattro mesi dalla sottoscrizione del contratto di locazione. Costituire famiglia non significa sposarsi per forza – ribatte Emiliano – Noi nello stato di famiglia risultiamo già una famiglia, e poi il bando non parlava di matrimonio, altrimenti, probabilmente, pur di non perdere la casa lo avrei fatto. Anche se all`epoca la mia compagna era incinta e, anche volendo, sarebbe stato difficile. Senza contare che sposarsi è una scelta personale». O almeno dovrebbe, visto che il bando fa riferimento a una legge degli anni 70, secondo la quale la famiglia tradizionalmente concepita è quella unita dal vincolo del matrimonio. «Quando uscì il bando contestammo da subito quella norma – dice il segretario provinciale del Sunia Simone Porzio – e l`allora assessore Coggiola fece capire che le convivenze moro uxorio non avrebbero avuto fastidi». Anche perché, nel frattempo, una norma regionale del `96 stabilisce che i conviventi debbano essere ritenuti parte del nucleo familiare. «Buttare fuori delle giovani famiglie è un`offesa alla tradizione di civiltà e laicità di questa città», continua Porzio. L`attuale assessore alla casa Claudio Fantoni, da parte sua, fa sapere di non essere a conoscenza della vicenda e di avere dato mandato ai suoi uffici di verificare quanto successo. E aggiunge: «Nessuno li butterà fuori da casa loro». Intanto, Emiliano promette battaglia e minaccia di ricorrere alle vie legali, se tutta la vicenda non sarà chiarita quanto prima. «E cosa dovrei fare? – conclude ho due figli, non posso mica andare in mezzo alla strada. E, poi, sia io che la mia compagna siamo operai, non navighiamo mica nell`oro». <br />Sonia Renzini

Redazione

Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- APPELLO PER LA SALVAGUARDIA E LA RIGENERAZIONE DEI PAESI - 8 Luglio 2025
- Le case dei sogni. Inchiesta sul turismo nel centro di Napoli - 25 Giugno 2025
- L’entrata in guerra degli USA - 24 Giugno 2025