Novoli, stop al multiplex

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2010-05-20 12:40:42

>[La Repubblica Firenze, 20/05/2010] Tra i tormentoni cittadini quello nato intorno al multiplex  sta diventando un caso di scuola. Prima la battaglia per farlo  a colpi di ricorsi, sequestri e polemiche politiche e ora all`improvviso  la rinuncia spontanea a realizzarlo da parte della proprietà.  E cosi, alla fine,il mega cinema da sette sale di via Forlanini  potrebbe non vedere mai la luce. I costruttori tirano il freno a mano. Da una parte Palazzo Vecchio  rinuncia all`idea di comprare la struttura per portarci gli  uffici comunali. Dall`altra Immobiliare Novoli, la società  che sta costruendo in tutta l`area ex Fiat compresa tra via  di Novoli e viale Guidoni, esce allo scoperto per annunciare  a sorpresa che l`idea di fare un cinema multisala di 6 mila  metri quadri con 7 sale «non è più irrinunciabile».  La Regione  Toscana, che si occupa della pianificazione delle sale cinematografiche,  ha concesso a Immobiliare Novoli una proroga fino a settembre  per completare i lavori sulla struttura, rimasta sequestrata  dalla Procura per più di un anno per presunti abusi edilizi  e ora incompleta: ma la società guidata da Mario Marinesi –  posseduta al 25% dal Monte dei Paschi, al25%  restante 50%  dalla Kbc, il secondo istituto di credito del Belgio pur avendo  le carte in mano per completare i lavori e aprire al pubblico,  dichiara che non è intenzionata «a mettersi contro la giunta  Renzi», che fin dall`inizio del mandato ripete di esser contraria  ad una multisala che ammazzerebbe il tessuto cittadino dei  piccoli esercenti. «Lavoriamo in sintonia col Comune  tiene  a dire.  Cosa sarà dunque del gigante nato all`angolo di via  Forianini per cui la giunta Domenici diede l`ok a una multisala che  ora nessuno più, nemmeno i costruttori che pure erano sembrati  pronti alle barricate, sembrano volere? Marinesi e lacopo Zanni,  direttore generale della società, scelgono la linea della trattativa.  Sotterrano l`ascia di guerra e sul tavolo orari aperto con Palazzo  Vecchio mettono la disponibilità a non considerare un tabù  il cinema multisala: «Sarebbe stato funzionale ad un`area residenziale  che altrimenti di sera è destinata a restare un mortorio», riflettono.  «E in città ci sono già Fulgor e Variety entrambi con 5 sale,  aprire un altro cinema con due sale in più  tile dire che  si vuole salvare le sale del centro storico visto che continuano  a chiudere», aggiungono. E tuttavia si dicono pronti a fare  un passo indietro: del resto, fanno notare, quella struttura  è grande 24 mila metri quadri e solo 6 mila erano destinati  a cinema. Al posto delle 7 sale solo in parte realizzate (ci  vorrebbero almeno 6 mesi di lavoro a ritmi serrati p er finirle)  , spiegano Marinesi e Zanni, si potrebbero, perché no, realizzare  uffici da vendere sulmercato o daaffittare, un centro congressi perl`Università.  Un centro direzionale insomma, per cui ci sarebbero già i permessi  a costruire. «Forse sarebbe anche più redditizio, certo andrà  fatto un investimento e non vogliamo aspettare altri mesi:  mettiamoci d`accordo», mandano a dire al Comune i due, decisi  a fare alla svelta a realizzare i 18 mila metri quadri di negozi,  palestre (Virgin) e centri commerciali (Coop) intorno alla  multisala e d`altra parte a temporeggiare prima di inaugurare  la cascata d`acqua del parco di San Donato con affaccio su  via di Íïíü li.  Cosa chiedono però i costruttori? In cambio  della disponibilità a rinunciare al multiplex, premono perché  Palazzo Vecchio dia un segnale definitivo sul resto dell`area  ex Fiat e autorizzi la variante urbanistica ormai scaduta,  bocciata negli ultimi giorni della giunta Domenici, che può  dare il via ai lavori per gli altri 400 fra appartamenti e  uffici previsti a ovest del parco. Palazzo Vecchio per ora  attende. E riflette che se Immobiliare Novoli si dice pronta  a rinunciare al cinema forse è perché oggi non sarebbe più  redditizio come immaginato nel 2008 quando doveva aprire. La  società però smentisce e conferma che il gruppo Medusa e i  fiorentini Germani sarebbero ancora pronti a gestirlo.

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