Primo maggio, "Un rito civile da salvaguardare"

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2010-04-29 15:48:20

>[perUnaltracittà 29/04/10]<br /><br />La Festa del Lavoro è una giornata importante, che dovrebbe essere degnamente celebrata e riconosciuta nel suo significato, invece di ridurla all’ennesima occasione di shopping.<br /><br />Facciamo nostre perciò le proteste dei sindacati e, sollecitati dalle considerazioni di sociologi ed economisti riportate in questi giorni dalla stampa, invitiamo a riflettere sul senso e sull’utilità sociale della festa, della pausa, necessaria per riprendersi dalla routine del “produci, consuma, crepa”. Invitiamo a non confondere la vitalità di una città con i negozi aperti, perché i desideri e i bisogni di residenti – e turisti – non si esauriscono nel poter comprare giorno e notte in ogni luogo.<br /><br />Non ci piacciono le motivazioni accampate per giustificare la deroga concessa ai commercianti del centro, che potranno restare aperti sabato 1° maggio: la città non può restare spenta, hanno detto, non è più tempo di barricate ideologiche, pensiamo all’economia in crisi, e via così.<br /><br />Il Primo Maggio è una festa internazionale, dedicata ai lavoratori, una festa che ricorda e celebra le loro conquiste, tra cui la giornata di 8 ore. È paradossale che si ritenga “ideologico” e poco moderno il rispetto di questa data anche attraverso gesti simbolici minimi come la chiusura dei negozi. Ed è persino offensivo per quei diritti faticosamente ottenuti che proprio il primo maggio si conceda la “libertà” di tenere aperto, una libertà che forse potrà avvantaggiare i proprietari ma certo non i dipendenti.<br /><br />Auspichiamo infine una riflessione condivisa sul valore del lavoro, un tema quasi scomparso dalle agende politiche. Il lavoro pare oggi ridotto nel pensiero corrente a mero strumento di guadagno, nulla più che un’odiosa necessità per tirare a campare. A questa riduzione del valore del lavoro certo hanno contribuito la sua precarizzazione, la frustrazione dei talenti, la mortificazione delle capacità, la flessibilità delle regole, l’attacco ai diritti. Da un’amministrazione di centro sinistra ci si aspetterebbe una maggiore sensibilità verso una Festa che del lavoro vuole celebrare il senso profondo, la dignità e il riscatto.

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Redazione

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