Rivoluzione per l`aeroporto

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2010-05-13 07:54:44

>[La Repubblica Firenze, 13/05/2010] Una rivoluzione per l`aeroporto. La sfida è della  Regione dopo che giunta e presidente hanno messo a punto un`ipotesi  di lavoro: considerare i terreni Castello, di proprietà di  Fondiaria-Sai, come una grande area aeroportuale. L`idea prevede  lo sviluppo dello scalo nei quasi 180 ettari che, dall`attuale  pista di Peretola, al coniine con il Parco della Piana che  non verrebbe toccato, arrivano fino alla Scuola dei marescialli,  in costruzione lungo il viale XI Agosto. E di conseguenza,  di «arretrare» la pista parallela all`autostrada in direzione  della città. Ieri l`incontro tra il presidente Rossi e il sindaco  Renzi. La Regione  a punto una soluzione per lo sviluppo aeroportuale. Un progetto  completamente nuovo che considera il parco della Piana come  un dato immodificabile. E che, se attuato, finirebbe per rivoluzionare  le carte urbanistiche di Castello fin qui disegnate da Palazzo  Vecchio. Il presidente Enrico Rossi e gli assessori della sua  giunta ne hanno già discusso arrivando a delineare una posizione  comune. E giusto ieri pomeriggio, per la prima volta, Rossi  ne ha discusso a lungo con il sindaco Matteo Renzi.  L`idea  è in pratica quella di considerare i terreni di Castello, di  proprietà di Fondiaria-Sai e del suo "patron" Salvatore Ligresti,  come una grande area aeroportuale. Di prevedere lo sviluppo  dello scalo nella porzione di territorio che va dal Parco della  Piana fino alla Scuola dei marescialli, attualmente in costruzione-   ne lungo il viale XI Ago sto. Quanto all`indicazione di un`  eventuale pista parallela all`autostrada in direzione della  città saranno glia approfondimenti tecnici a deciderla. Tenendo  conto però dei terreni di Castello.  Una rivoluzione. Fondata  su quattro capisaldi. Primo : il Parco della Piana, che era  stato deciso come elemento mitigatore dell`inceneritore e lo  stesso inceneritore previsto a Case Passerini non si toccano.  Secondo: non ha alcuna concretezza ne razionalità cambiare ogni  sei mesi i progetti e le destinazioni dei terreni di Castello.  Terzo: lo sviluppo di Peretola deve garantire un ammodernamento  funzionale del «city airport» una volta p er tutte. Quarto:  Peretola e Pisa devono immediatamente avviare le procedure  per la creazione di una società unica.  L`idea della Regione  è che attorno all`aeroporto ci siapiù verde possibile. E la  stessa previsione-  sindaco Renzi intende localizzare proprio  a Castello, dovrebbe di conseguenza essere ripensata.  Nessuno  studio di fattibilità o di inserimento urbanistico, del resto,  è stato ancora fatto per l`ipotesi del nuovo stadio e della  parte commerciale (dagli alberghi ai ristoranti e ai negozi).  E se lo sviluppo dello scalo si allargasse fino a prendere  una parte dei terreni di Castello, la Cittadella viola dovrebbe  essere spostata altrove. Probabilmente fuori dai confini comunali,  stante la scarsità di aree disponibili nel Comune.  D`altra  parte, si può stipare nella stessa fetta di territorio l`aeroporto,  lo stadio, la Cittadella viola, le case e anche l`inceneritore?  Il presidente Rossi e gli assessori del governo regionale hanno  qualche dubbio. Quello però su cuinon si discute è il Parco  della Piana. Per la Regione non può essere considerato alla   stregua di un accessorio o unfiore all`occhiello. «Il parco  non si tocca», è stato non acaso il primo paletto fissato appena  una settimana fa dall`assessore all`urbanisticaAnnaMarson.  E proprio a partire da quel paletto ha preso corpo adesso la  nuova posizione della Regione.  Una posizione che prova a  mettere insieme lo sviluppo dello scalo con il parco della  Piana. E che potrebbe anche scavalcare d`un balzo i veti posti  dal sindaco di Sesto Gianni Gianassi su ogni ipotesi di nuova pista che finisca per ridurre la superficie del  Parco. Come l`ha presa Renzi?  Le note ufficiali p ariano  di «incontro cordiale e positivo». Dicono che «c`è sintonia  e che è iniziato un confronto aperto». Un confronto andato  avanti ieri per due ore, nell`ufficio di Rossi. E` una nuova  impostazione quella che propone la Regione.Un nuovo modo di guardare  alla crescita fisica di Peretola. Ma anche a quella logistica,  perché la linea Rossi prevede un colpo di reni sulla strada  della società unica tra Firenze e Pisa. E quindi della strategia  dello sviluppo aeroportuale.  Secondo alcune indiscrezioni, l`ex amministratore delegato di Autostrade Vito Gamberale,  oggi a capo del Fondo nazionale per le infrastrutture creato  dal governo Berlusconi (il cosiddetto Fondo F2i) avrebbe messo  gli occhi proprio su Pisa, con l`obiettivo di farne il capofila  degli scali di medio-piccole dimensioni. E attraverso la società  unica, anche Firenze finirebbe per diventare parte dell`alleanza.   L`impatto maggiore del progetto regionale sarebbe però proprio  su Firenze e su Castello dove, dopo 25 anni di laceranti discussioni  e correzioni progettuali, Fondiaria-Sai aveva ottenuto da Palazzo  Vecchio i primi permessi a costruire. Che ne sarebbe del piano  di Castello se lo scalo si sviluppasse sui terreni che arrivano  al viale XI Agosto?  Adoggi il sindaco Renzinonha ancora definito  il nuovo accordo con Ligresti,via obbligata per arrivare a localizzare il nuovo stadio . E con il progetto della Regione, i vincoli  aeroportuali renderebbero di fatto impossibile prevedere nella  stessa area anche la Cittadella viola. Se i Della Valle fossero  davvero pronti a investirci, secondo il presidente Ros  si  e gli assessori regionali, stadio e insediamento commerciale  di supporto dovrebbero traslocare. Ma anche cosi, l`attuale  progetto Castello dovrebbe essere comunque modificato. Perché  lo sviluppo dell`aeroporto finirebbe per impattare con il parco  e alcune previsioni edilizie.  Come spiegare tutto questo  a Ligresti? Al momento resta lui, il "patron" di Fondiaria-Sai,  il proprietario dei terreni, oltretutto ancora sotto sequestro  da parte della magistratura fiorentina. E ogni più piccolo  cambiamento apportato alle carte del piano di Castello deve  necessariamente portare la sua firma. Accetterebbe il Cavalier  Ligresti di mettere la firma su un nuovo piano con più verde  e meno cemento? Difficile prevederlo. Regione e Comune dovrebbero  valutare la possibilità dell`esproprio dei terreni. Con costi  alti, visto che gli espropri si fanno aprezzi di mercato.

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