Rossi scopre le carte: sì alla nuova pista a Peretola

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2010-06-06 21:13:05

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[Corriere fiorentino, 06/06/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Una sola pista: ma nuova, al posto di quella che già c’è. Il presidente della Regione Enrico Rossi per la prima volta dice chiaramente sì allo sviluppo dell’aeroporto di Peretola: «La nuova pista si deve fare, non c’è alcun dubbio». Rossi, dopo la visita del ministro cinese anticorruzione, rompe gli indugi; l’incontro di venerdì con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, infatti, lo ha costretto a fare «outing», a esprimere una posizione chiara che lo stesso ministro aveva già rivelato al Giornale della Toscana: «È vero, — conferma Rossi — nel confronto con Matteoli si è parlato brevemente di moltissime cose e tra queste c’è anche la collaborazione fra i due aeroporti toscani di Pisa e Firenze: sia io che il ministro siamo d’accordo sul fatto che Peretola necessita di una nuova pista per raggiungere gli standard necessari ad un funzionamento eccellente». Nessuna indicazione, invece, su come dovrà essere la nuova pista.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Mentre Rossi stringe accordi con il collega cinese sul nuovo volo diretto da Pisa a Shangai (merci e passeggeri), dall’altra parte della Toscana la bretella Barberino-Incisa torna a far discutere. A rilanciare la proposta di un’autostrada alternativa al tratto fiorentino dell’A1 è proprio il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che ieri era in Mugello per parlare di opere pubbliche. «La bretella è una cosa che bisogna fare, altrimenti non usciamo da questa situazione di difficoltà — spiega il ministro a margine di un’iniziativa organizzata dal PdL a Borgo San Lorenzo — Da parte nostra c’è la disponibilità a mettersi intorno a un tavolo. Però se il Mugello vuole essere collegato è un passo necessario. Certo, si tratta di fare un’opera di buon senso». In merito alla possibile opposizione degli enti locali Matteoli precisa: «Io non voglio fare nulla contro le amministrazioni. Le convocheremo e le sentiremo. Ma questa richiesta viene da più parti e vedremo se è possibile realizzarla. Di sicuro è una proposta che io farò». Il proposito del ministro si dovrà effettivamente scontrare con una fitta schiera di sindaci che sembra piuttosto restia a chiedere nuovi sacrifici ai cittadini mugellani: «Si parla di nuove opere e non ci sono ancora i soldi per riparare i danni ambientali provocati dai cantieri dell’Alta Velocità — dice Giovanni Bettarini, sindaco di Borgo San Lorenzo — Mancano ancora 15 milioni di euro già pattuiti e altri cinquanta chiesti dalla Regione, per rimediare ai fiumi rimasti a secco. Se non si trovano questi fondi, non so come si possa pensare di fare infrastrutture che costeranno miliardi di euro». Ma Matteoli è in Mugello soprattutto per parlare dei piccoli interventi sul territorio. Prima incontra i pendolari sul treno Firenze-Borgo San Lorenzo, che gli raccontano i disagi dei viaggiatori. «I treni sono scomodi, piccoli e vecchi. Non arrivano gli investimenti per rinnovare le carrozze e, soprattutto, l’antica promessa di elettrificare la linea faentina è rimasta lettera morta» ha detto Paolo Omoboni, portavoce del Comitato Pendolari del Mugello. Matteoli ascolta con attenzione e ha ricorda il recente stanziamento di 450 milioni di euro per il trasporto regionale toscano.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;">«Parlerò di questi disagi e della mancata elettrificazione della linea con il presidente Rossi» ha aggiunto il ministro. Che ha poi spiegato: «Per il futuro dell’Italia, l’obiettivo dev’essere lo spostamento dei trasporti, in particolare delle merci, dalla gomma alla ferrovia». Il PdL, attraverso Riccardo Migliori, presente anche lui alla visita di Matteoli, rilancia anche la proposta di inserire il Mugello e la Valdisieve nel patrimonio mondiale dell’Unesco. In alto Mugello, infine, il ministro ha promesso che organizzerà un tavolo tra Comune di Firenzuola, Regione, Anas e Ministero, per trovare i soldi per costruire la bretellina che collegherà il paese alla Variante di Valico.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Giorgio Bernardini e Giulio Gori

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