2010-05-09 20:35:07
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<p style="margin-bottom: 0cm;">[Corriere fiorentino, 09/05/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Luigi in undici giorni non ha fatto altro che leggere. Anche di notte, approfittando della luce che filtra dalla fessura sotto la porta blindata, per non disturbare i suoi compagni di cella albanesi. Anche Marco legge, i suoi compagni però sono algerini. Sono passati undici giorni dalle 7.30 del 27 aprile scorso. Quando i carabinieri di Merano (Bolzano) sono arrivati a Vicchio per arrestare Luigi Bargelli, 35 anni e Marco Gasparrini, 32, che nel piccolo comune del Mugello è anche consigliere del Pd e vicepresidente del Consiglio comunale.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ma perché la Procura di Bolzano è arrivata fino in Mugello? L’accusa del pm Markus Mayr (che conduce un’inchiesta coordinata dai carabinieri sulle coltivazioni di piante di marijuana) è quella di istigazione all’uso illecito di sostanze stupefacenti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">E che c’entrano Luigi e Marco? I due ragazzi sono soci di un’azienda, la «Semitalia» con sede a Borgo San Lorenzo che vende anche semi di canapa on line. Un’azienda nata sette anni fa — di recente i due giovani hanno aperto anche un negozio in San Frediano che vende vestiti e oggetti derivati dalla lavorazione della canapa indiana — regolarmente registrata alla Camera di commercio di Firenze e che in questi anni ha riscosso un buon successo con richieste di spedizione dall’Olanda, dal Sud America. E da Bolzano, dove i carabinieri avrebbero scoperto alcune coltivazioni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Secondo la Procura, il sito internet di Semitalia, oggi oscurato, e la vendita di quei semi, avrebbero incentivato l’utilizzo di sostanze stupefacenti. In Italia come in altri Paesi però la vendita di semi è legale: «Prima di avviare la società — racconta il padre di Marco, Adriano Gasparrini — andarono con tutta la documentazione dai carabinieri dimostrando alla luce del sole quello che facevano».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«È come se mettessero in galera un tabaccaio perché il suo cliente che fuma le sigarette si ammala», dice la compagna di Luigi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ma allora a Bolzano sono tutti impazziti? Risponde l’avvocato difensore Carlo Alberto Zaina: «La vendita di semi non era accompagnata a strumenti idonei alla coltivazione. E il pm di Bolzano si rifà a una sentenza della Cassazione, un giudizio su un sequestro che però contrasta con molte altre sentenze».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">E allora perché un simile provvedimento nei confronti di due ragazzi incensurati? Bisogna tornare al 18 novembre, quando i carabinieri sequestrano i semi. I due ragazzi vengono denunciati. Su consiglio dell’avvocato «ripuliscono» il sito internet, perché, ammette Zaina, «c’era qualche immagine che poteva essere interpretata male, se non ricordo male, l’immagine delle piante. Ma da qui all’istigazione ce ne passa. Non hanno trovato fertilizzanti, lampade e altro materiale necessario per la coltivazione. E già allora non c’era la circostanza dell’istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. Però, per stare sicuri, gli ho suggerito di rendere il sito internet assolutamente incontestabile».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il sito viene chiuso per circa tre mesi. Di fatto, è come se chiudesse il negozio perché è la rete la vetrina della loro attività. Luigi e Marco a marzo riaprono i battenti. Si sentono tranquilli. Passa un mese emezzo e i carabinieri tornano a fargli visita. Questa volta vanno a casa. «Sono arrivati alle 7.30 — racconta la compagna di Luigi che quattro mesi fa ha dato alla luce una bambina — Hanno portato via Luigi e da quel giorno non l’ho più rivisto se non due ore a Sollicciano».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Dopo la prima denuncia, non hanno desistito perché erano sicuri che la loro attività sia del tutto legale. Su ogni spedizione, hanno sempre scritto prodotto destinato ai collezionisti e hanno allegato la normativa italiana che vieta la coltivazione».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Venerdì ci sarà l’udienza al Tribunale della Libertà. L’avvocato Zaina ha chiesto l’annullamento dell’arresto e il trasferimento della competenza a Firenze. «Ma anche un giorno in più di galera è una crudeltà — urla Adriano, 63 anni, bibliotecario — questi due ragazzi sono innocenti e sanno di esserlo». Tutta Vicchio si è mobilitata e non solo. Pd e Pdl in Consiglio comunale hanno approvato un ordine del giorno in cui esprimono solidarietà a Marco e Luigi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il primo,in cella, continua a leggere e a scrivere ed è molto giù di morale. Luigi ha un carattere diverso, racconta la compagna, e sta reagendo con rabbia. Entrambi preferiscono rinunciare all’ora d’aria. Gli altri detenuti restano increduli dopo aver sentito la loro storia. Di certo non chiederanno di patteggiare: «Nessuna soluzione di compromesso, sanno di avere ragione. Riportarli a casa non sarebbe un regalo, ma un atto di giustizia».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Alessio Gaggioli

Redazione

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