Scolaresca in visita agli Uffizi «Gli extracomunitari pagano»

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2010-05-08 07:14:11

><p>[La Nazione, 08/05/2010]<br />«I biglietti di ingresso al museo alla fine li ho pagati io, ma per i miei tre alunni, di nazionalità serba, è stata un’umiliazione: si sono sentiti diversi». Ha la voce che trema di rabbia Alessandra Pranovi, insegnante di Lettere alla scuola media Calderai di Vicenza, che ha accompagnato la sua classe, una terza, in gita a Firenze per tre giorni. Alla biglietteria degli Uffizi, si è trovata coinvolta asieme alla collega, in un episodio «di discriminazione razziale nei confronti di alcuni ragazzi non comunitari». «Non mi lamento certo per i 6,50 euro del ticket, è una questione di principio — tuona la professoressa Pranovi —. Ma i tre adolescenti sono stati trattati come se non fossero degni di essere chiamati studenti». I responsabili della cooperativa che gestisce il primo museo fiorentino, dopo aver controllato il foglio con la lista dei nomi degli alunni (obbligatorio per l’accesso gratuito alle sale), hanno infatti informato gli insegnanti che «sì, la scolaresca veneta poteva entrare, ma i tre studenti nati in Serbia avrebbero dovuto pagare il biglietto, e per giunta a prezzo intero, perché non comunitari».<br />«È una follia — incalza l’insegnante —. Per il ministero della Pubblica istruzione questi ragazzi sono studenti come gli altri, ma per la Galleria degli Uffizi e per il Polo museale fiorentino, no. Bisognerebbe ricordare a queste persone che l’integrazione avviene attraverso la scuola.<br />Questi adolescenti sono in Italia da anni, uno di loro è appassionato di storia dell’arte. Questa è l’accoglienza del nostro Paese?». Dopo l’imbarazzante episodio, terminato il tour culturale, i professori hanno presentato un esposto alla Soprintendenza per segnalare il caso di discriminazione. «Tra l’altro alle Cappelle Medicee hanno fatto passare tutti i ragazzi senza pagare: perché agli Uffizi no?», si chiede Alessandra Pranovi, lasciandosi andare a uno sfogo: «Firenze ci ha deluso, l’arte ha un prezzo salatissimo. I ragazzi torneranno a casa avendo visto ben poco: motivo? Per salire sul Duomo ci vogliono 8 euro, per il campanile di Giotto 6, per il Battistero 4». Sul fronte discriminazione, la soprintendente per il Polo museale fiorentino, Cristina Acidini, fa sapere di aver già chiesto approfondimenti ai suoi uffici. <br />Com’è possibile che quei ragazzini abbiano dovuto pagare?<br />«Fermo restando che noi stiamo applicando una legge nazionale, l’episodio dei tre studenti serbi è la testimonianza di quanto, queste regole, siano inadatte».<br />Fortunatamente ignorate dalla maggioranza dei musei statali, ma non dagli Uffizi: soluzioni?<br />«Un adeguamento normativo capace di abbattere queste barriere: certi episodi non devono verificarsi. È indispensabile trovare un’armonizzazione fra norme e buon senso: se le regole non sono superate, vanno cambiate».<br />Spetta a lei o al ministero?<br />«Per bloccare le normative occorre agire a livello nazionale, mentre se si tratta di correzioni ‘comportamentali’, sarà mia premura attuarle e in tempi brevissimi, prima che il caso si ripeta».<br />di Emanuele Baldi e Letizia Cini</p>
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