Tunnel Tav 600 dal giudice

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2010-05-20 12:43:07

>[La Repubblica Firenze, 20/05/2010] Tunnel e stazione Tav, la guerra  delle carte bollate può partire. Mentre i lavori della «talpa»  che deve scavare 7,5 km sotto la città da Campo di Marte a  Castello non cominceranno prima del 2011 e però i cantieri  preparatori tanto al Campo d`Arrigo quanto agli ex Macelli dove  deve sorgere la stazione Poster sono già in corso, il popolo  dei contrari, che teme danni agli edifici sulla verticale degli  scavi, si prepara ad aderire al ricorso civile per chiedere  lo stop ai lavori messo a punto dall`avvocato ed ex candidato  sindaco dei «grillini» Alfonso Bonafede e dal collega Giampaolo  Chiesi. Sono già 600le persone che hanno dato disponibilità  ad aderire al ricorso, molte di loro residenti in uno dei 250  palazzi finiti nella «mappa del rischio» individuata dalle  Ferrovie: resta da vedere però quanti firmeranno davvero e  saranno disposti a sborsare i soldi necessari. Cifre che variano  a seconda delle dimensioni dell`appartamento: 300 euro fino  a 60 metri quadri, 400 euro da 60 a 100 metri, 500 euro oltre  i 100 metri quadri. Questo è quanto ha spiegato Bonafede, annunciando  anche un esposto alla Corte dei conti, ieri sera all`assemblea  che si è riunita nell`excinema Faro di via Paoletti: erano presenti  più di 200 residenti decisamente preoccupati, impauriti per  le loro case. E anche per le incognite dell` azione legale:  «Ne varrà la  pena?» domandava uno di loro. «E se il giudice non bloccherà i lavori  quanto tempo andrà avanti la vertenza? E se le nostre case nel frattempo subiscono danni?» era la preoccupazione di altri.   Il ricorso, che l`ex candidato dei grillini vorrebbe presentare  al giudice ordinario del Tribunale di Firenze entro un mese,  mira a stoppare i lavori della Tav. Nel ricorso individuale  – ognuno deve firmare see interessato, non è una class action  – si denuncia al giudice che i lavori sono partiti  Ieri sera  200 residenti  all`assemblea in un clima di grande preoccupazione   anche se non si scava ancora sotto le case e che tuttavia non  ci sono ne sono state pensate le opportune cautele tecniche  per gli edifìci. Si può vincere, dice Bonafede. «Si può ottenere  il blocco dei lavori», sostiene. E se così non sarà? Si saranno  buttati i 300,400 o 500 euro spesi? Niente affatto. Perché,  dice l`avvocato, in quel caso si passerà alla fase due dell`azione  legale: si chiederà al giudice di pensare ad un`opportuna cauzione  per gli eventuali danni da versare per tutti gli edifici sulla  verticale del tunnel (a Bologna un giudice ha condannato Nodavia,  che fai lavori, a sborsare 600.000 euro per  un solo condominio).  In modo tale che se i danni ci saranno davvero, si potrà attingere  al gruzzoletto messo da parte con il ricorso. Bonafede ritiene  che possano partecipare non solo i residenti nei 250 palazzi  nella «black list» del rischio ma anche chi ha la casa poco  lontana dai lavori. (e.f.)

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