2010-05-28 23:00:00
>[Carta 29/05/2010] Un Codice etico capace di dettare strategie e politiche utili a<br /> prevenire e combattere la corruzione. Lo abbiamo chiesto al Comune di<br /> Firenze, come segnale concreto di un’azione decisa per uscire da<br /> quella gelatina che è venuta alla luce proprio dalle inchieste<br /> sull’urbanistica di questa città. È necessario un ribaltamento<br /> culturale e politico che restituisca valore all’onestà e al rispetto<br /> della cosa pubblica. Un Codice etico dovrebbe non solo garantire il<br /> diritto di accesso agli atti, ma anche promuovere la conoscenza<br /> pubblica del lavoro dell’amministrazione e quindi il suo controllo<br /> democratico. Precisando incompatibilità e limiti nell’autonomia dei<br /> funzionari pubblici, il Codice diverrebbe un presidio per quella zona<br /> grigia tra legalità e illegalità, dove nascono spesso comportamenti<br /> scorretti e irresponsabili. Il capoluogo toscano vorrà fare da<br /> apripista in questo cammino per riconquistare la fiducia dei<br /> cittadini?

Redazione

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