Vittime di guerra. Rossi “Che senso ha ?”

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2010-05-18 09:25:19

>[Il Manifesto Firenze, 18/05/2010]<br />“Questo è il momento del dolore per i due giovani soldati uccisi. E tuttavia è impossibile non ricordare tutti gli altri morti della nostra missione in Afghanistan. Che sono stati già troppi, e ci impongono un profondo ripensamento del senso della nostra missione militare. I soldati non hanno la delega a morire per noi. Quando uno di loro muore a essere sconfitta è la politica che non ha saputo proteggere la sua vita”. Così il presidente regionale Enrico Rossi esprime il suo cordoglio per la morte in Afghnistan del sergente Massimiliano Ramadù e del caporalmaggiore Luigi Pascazio. “La guerra in Afghanistan dura ormai da quasi nove anni – osserva ancora Rossi – senza che si sia stati capaci di realizzare un vero cammino di riconciliazione e di pace per questo popolo, ostaggio di una violenza apparentemente senza fine. L’Italia può e deve avviare, assieme alla coalizione, una riflessione coraggiosa sulla strategia di uscita. Non si tratta di abbandonare questo paese, ma di abbandonare una guerra cambiando il passo della nostra politica. I nostri soldati ci chiedono questo”. Dalla Federazione di sinistra arriva ancora una volta la richiesta di una immediata uscita dei militari italiani da Kabul, mentre a Firenze il locale comitato Fermiamo la guerra ha organizzato per questo pomeriggio (ore 18) una manifestazione di piazza davanti alla Prefettura in via Cavour, ovviamente a sostegno delle richieste di uscire subito dal pantano afghano.

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Redazione

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