"Con la manovra meno bus e treni anche Ataf pensi a sanare il bilancio"

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2010-07-25 18:18:22

><div>[La Repubblica Firenze, 25/07/2010]</div>
<div>«Nessuno pensi che si tratta di folklore politico. Che prima si bloccano le gare, poi si fanno volantini e presidi di protesta e poi tutto torna come prima perché alla fine la Regione trova i soldi. Non è possibile, questo scenario non c´è». La dice così l´assessore regionale alla mobilità Luca Ceccobao. Un messaggio ben poco rassicurante: per il trasporto pubblico la festa (si fa per dire) è finita. La manovra taglia il 40 per cento dei 500 milioni destinati ai bus e ai treni della Toscana. E nessuno osa immaginare cosa accadrebbe se alla fine si tagliasse il 40 per cento delle linee e delle corse. Quanti toscani tornerebbero ad usare la macchina? E quanti autisti verrebbero licenziati?</div>
<div>«E´ meritorio che un presidente come Bonaccorsi dell´Ataf si ponga l´obiettivo di salvare i posti di lavoro», dice Ceccobao. Sarebbe uno sbaglio però pensare che la via d´uscita sia quella di spalmare i tagli sul concorrente, riducendo certo le risorse ai bus ma anche ai treni, come suggerisce Bonaccorsi. La via d´uscita non può essere quella di spalmare i tagli: «Dobbiamo piuttosto fare fronte comune, Regioni ed enti locali, aziende di trasporto e sindacati. E tutti insieme puntare su un riassetto del sistema e sulle risorse da chiedere al governo», sostiene l´assessore.</div>
<div>«Non serve passarsi il cerino fra di noi, per vedere chi alla fine si brucia – insiste Ceccobao – ci aspetta una fase nella quale il trasporto pubblico non potrà essere lo stesso di oggi e, se da una parte serve un´idea di riassetto generale del nostro trasporto, dall´altra non dobbiamo considerare conclusa la battaglia per le risorse contro il governo nazionale». La Regione, in sostanza, non è in grado di trovare le risorse per il trasporto che il governo ha cancellato: «I tagli non riguardano solo il trasporto pubblico». E pensare di spostare qualche capitolo di bilancio, tagliando magari qua e là, per arrivare alla copertura del trasporto pubblico, è pura illusione.</div>
<div>«Abbiamo sospeso le gare del trasporto pubblico perché siamo in emergenza», ricorda il responsabile regionale delle infrastrutture e della mobilità. Ma non per questo le aziende devono sedersi ed aspettare: «La vera garanzia per la partecipazione alle gare, quando ci saranno, è mettere i bilanci a posto», dice Ceccobao. Un suggerimento valido per tutti ma anche per l´Ataf, visto che proprio pochi giorni fa l´assemblea dei soci dell´azienda fiorentina ha certificato un aumento del deficit pari a circa due milioni di euro durante l´ultimo anno (è arrivato adesso a 4,5 milioni).</div>
<div>Solo con i bilanci in pari le aziende di trasporto toscane, che contano circa 6mila dipendenti, potranno reggere all´urto della stagione di tagli che ci aspetta. E, in attesa di elaborare una nuova idea e un nuovo progetto per il trasporto pubblico regionale, magari affrontare la riorganizzazione che s´impone, aggregandosi e dando vita ad aziende più grandi, com´è accaduto in questi giorni nel sud della Toscana. «L´obiettivo non può che essere quello – conclude l´assessore regionale Ceccobao – di non deteriorare il servizio e di mantenere il massimo di occupazione possibile».</div>
<div>(m.v.)</div&gt

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