2010-06-25 23:00:00
>[Carta 26/06/2010] Erano 150, molti eritrei e etiopi richiedenti asilo, nordafricani, alcuni rumeni. Famiglie, 40 bambini, tutti con un lavoro, precario e spesso al nero. Ignorati per anni dalle istituzioni, hanno girato per la città da una occupazione all’altra, sgomberati più volte come gli ultimi degli indesiderati. L’ultima volta la settimana scorsa, fuori da un ex ospedale. Il movimento si è mobilitato per occupare una palazzina delle FS vuota da anni, ma la questura ha deciso per il pugno duro: polizia in assetto antisommossa e una sola parola: non si negozia, se entrate si carica. Donne e bambini? Affari vostri. L’unica soluzione gradita sarebbe quella di scomparire come d’incanto, magari per riapparire solo al lavoro. Ma la gente non scompare a comando, volevate braccia sono arrivate persone. E in una città, e in un paese, dove ormai i diritti sono “a scalare”, noi li rivendichiamo tutti. Per tutti.

Redazione

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