2010-07-12 14:16:14
><div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Quadra, De Zordo: “Per fare chiarezza ci voleva una Commissione speciale"</div>
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<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">A lavori conclusi sul caso Quadra, si confermano i limiti di un lavoro di Commissione urbanistica a cui avevamo contrapposto l’istituzione di una Commissione speciale. La maggioranza ha deciso diversamente, così come ha respinto i nostri Ordini del giorno del novembre scorso, all’indomani dell’apertura dell’inchiesta, dove chiedevamo la sospensione cautelare di tutti i cantieri, le delibere e le varianti in qualsiasi modo riferibili a Quadra, oltre ad una verifica urgente di ogni atto amministrativo collegato.</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Possiamo dire ora che è stata persa un’occasione per fare davvero chiarezza su alcuni casi la cui dubbia legittimità è emersa anche nel corso dei lavori della Commissione urbanistica (viale Cadorna, Ferrale). Ora i cantieri sono andati avanti e si è perso molto tempo. Saranno ancora una volta i ricorsi alla Magistratura a portare chiarezza e trasparenza nell’urbanistica fiorentina?</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">———————–</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Allegato alla Relazione conclusiva della III Commissione consiliare (Indagine ex art. 28 del Regolamento del Consiglio comunale)</div>
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<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Il lavoro svolto dalla III Commissione in riferimento all’approfondimento di atti consiliari connessi all’inchiesta dell’Autorità giudiziaria su presunti illeciti urbanistici relativi al "caso Quadra", al di là dell’impegno di molti membri della Commissione a partire dalla stessa presidente Meucci e della disponibilità dei tecnici, ha mostrato – come era evidente e come avevamo previsto – evidenti limiti.</div>
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<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Prevedendo i limiti oggettivi di un’indagine compiuta da una Commissione consiliare, avevamo proposto che su un argomento così articolato e complesso si istituisse una Commissione speciale, secondo quanto prevede l’art. 31 del Regolamento del Consiglio Comunale. La proposta da me formalizzata non è stata tuttavia approvata dalla maggioranza consiliare che si è orientata su un’indagine di Commissione. Per questo motivo, dopo aver sostenuto la validità della mia proposta anche in sede di Commissione III, non ho partecipato alla votazione con cui, in data 9 novembre 2009, si approvava il documento di avvio dell’indagine di Commissione.</div>
<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Malgrado questa mia posizione, ho partecipato attivamente ai lavori della Commissione proponendo anche casi specifici su cui acquisire documentazione (parcheggio di via Accolti, viale Gramsci, via Castelli, via della Colonna, il Ferrale -in parallelo al consigliere Donzelli) . L’aspetto positivo è che sono venute anche dai cittadini segnalazioni di casi da riesaminare, segno di vigilanza e interesse diffuso. Ma il lavoro in sè si è limitato ad una registrazione della rispondenza a norme e permessi, come se si trattasse di ricercare casi di abusivismo edilizio. Il problema da affrontare secondo noi non era la vigilanza antiabusi, ma un malcostume che si alimentava dalla contiguità fra ambienti politici, tecnici ed imprenditoriali, con il dubbio che in alcuni casi le regole stesse venissero fatte "ad hoc" per favorire questo o quell’intervento. Dunque non sembrava avere molto senso poi verificare se l’intervento le rispettasse! Può darsi che l’intervento del Ferrale rispetti la norma: hanno fatto una variante apposta. Ma quali interessi premia, quella variante? Chi l’ha promossa e quali passaggi sono stati fatti? Quali garanzie ambientali e quali scenari sono stati valutati?</div>
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<div id="_mcePaste" style="position: absolute; left: -10000px; top: 0px; width: 1px; height: 1px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden;">Si doveva insomma indagare sulle modalità di formazione di varianti e norme, verificare che lo scenario normativo a monte rispondesse a finalità di pubblico interesse e non agli interessi privatissimi di un gruppo ben strutturato. Cioè andava fatto un lavoro che la Commissione urbanistica, con il mandato affidatole, non poteva fare.</div>
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<div>[perUnaltracittà 12/07/10]</div>
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<div>A lavori conclusi sul caso Quadra, si confermano i limiti di un lavoro di Commissione urbanistica a cui avevamo contrapposto l’istituzione di una Commissione speciale. La maggioranza ha deciso diversamente, così come ha respinto i nostri Ordini del giorno del novembre scorso, all’indomani dell’apertura dell’inchiesta, dove chiedevamo la sospensione cautelare di tutti i cantieri, le delibere e le varianti in qualsiasi modo riferibili a Quadra, oltre ad una verifica urgente di ogni atto amministrativo collegato.</div>
<div>Possiamo dire ora che è stata persa un’occasione per fare davvero chiarezza su alcuni casi la cui dubbia legittimità è emersa anche nel corso dei lavori della Commissione urbanistica (viale Cadorna, Ferrale). Ora i cantieri sono andati avanti e si è perso molto tempo. Saranno ancora una volta i ricorsi alla Magistratura a portare chiarezza e trasparenza nell’urbanistica fiorentina?</div>
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<div>Allegato alla Relazione conclusiva della III Commissione consiliare (Indagine ex art. 28 del Regolamento del Consiglio comunale)</div>
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<div>Il lavoro svolto dalla III Commissione in riferimento all’approfondimento di atti consiliari connessi all’inchiesta dell’Autorità giudiziaria su presunti illeciti urbanistici relativi al "caso Quadra", al di là dell’impegno di molti membri della Commissione a partire dalla stessa presidente Meucci e della disponibilità dei tecnici, ha mostrato – come era evidente e come avevamo previsto – evidenti limiti.</div>
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<div>Prevedendo i limiti oggettivi di un’indagine compiuta da una Commissione consiliare, avevamo proposto che su un argomento così articolato e complesso si istituisse una Commissione speciale, secondo quanto prevede l’art. 31 del Regolamento del Consiglio Comunale. La proposta da me formalizzata non è stata tuttavia approvata dalla maggioranza consiliare che si è orientata su un’indagine di Commissione. Per questo motivo, dopo aver sostenuto la validità della mia proposta anche in sede di Commissione III, non ho partecipato alla votazione con cui, in data 9 novembre 2009, si approvava il documento di avvio dell’indagine di Commissione.</div>
<div>Malgrado questa mia posizione, ho partecipato attivamente ai lavori della Commissione proponendo anche casi specifici su cui acquisire documentazione (parcheggio di via Accolti, viale Gramsci, via Castelli, via della Colonna, il Ferrale -in parallelo al consigliere Donzelli) . L’aspetto positivo è che sono venute anche dai cittadini segnalazioni di casi da riesaminare, segno di vigilanza e interesse diffuso. Ma il lavoro in sè si è limitato ad una registrazione della rispondenza a norme e permessi, come se si trattasse di ricercare casi di abusivismo edilizio. Il problema da affrontare secondo noi non era la vigilanza antiabusi, ma un malcostume che si alimentava dalla contiguità fra ambienti politici, tecnici ed imprenditoriali, con il dubbio che in alcuni casi le regole stesse venissero fatte "ad hoc" per favorire questo o quell’intervento. Dunque non sembrava avere molto senso poi verificare se l’intervento le rispettasse! Può darsi che l’intervento del Ferrale rispetti la norma: hanno fatto una variante apposta. Ma quali interessi premia, quella variante? Chi l’ha promossa e quali passaggi sono stati fatti? Quali garanzie ambientali e quali scenari sono stati valutati?</div>
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<div>Si doveva insomma indagare sulle modalità di formazione di varianti e norme, verificare che lo scenario normativo a monte rispondesse a finalità di pubblico interesse e non agli interessi privatissimi di un gruppo ben strutturato. Cioè andava fatto un lavoro che la Commissione urbanistica, con il mandato affidatole, non poteva fare.</div>
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Redazione

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