Tunnel, ora la città si divide in due “Inutile”. “Una tragedia non farlo”

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2010-07-20 08:31:18

>[La Repubblica Firenze, 20/07/2010]<br />Nonostante i lavori iniziati, il dibattito sul tunnel dell’Alta Velocità sì o no, è incandescente. Ancora di più alla vigilia dell’incontro, domani, tra il sindaco Renzi e l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti. L’ultimo rinforzo arriva dalla Curia che, tramite l’Osservatore toscano, affida il suo no all’ex rettore Paolo Blasi: «Pagare le penali sarebbe più conveniente che spendere un miliardo e mezzo per un’opera inutile». La discesa sui binari della Curia scatena la reazione del sindacato. «Una novità che non si spiega con la missione religiosa ma che evidentemente ha dietro ben altri interessi. Ci piacerebbe conoscerli per capire quali sono i poteri forti in città e perché si stiano muovendo in questo momento», dice il segretario Cgil fiorentino Mauro Fuso. Le argomentazioni di Blasi sembrano invece «ragionevoli» al presidente cittadino di Confesercenti, Uliano Ragionieri: «Personalmente sono contrario a tunnel e stazione Foster: sarebbe un’opera devastante. Ci sono altre soluzioni come il tunnel più periferico con stazione a Castello progettato dall’architetto Maschietto ». A titolo di Confesercenti dice il presidente provinciale Nino Gronchi: «L’alta velocità è una priorità per la città, ma c’è già. Non so invece se Firenze può permettersi dieci anni di disagi per il tunnel». I no sono trasversali, ricordano l’opposizione al progetto Fiat-Fondiaria ai tempi della famosa telefonata di Occhetto. Non mancano neanche le stesse persone, a cominciare da Giorgio Pizziolo, il docente di analisi e pianificazione del territorio coordinatore del gruppo di urbanisti della facoltà di architettura che ha proposto di aggiungere due binari agli esistenti per far passare i treni veloci in superficie. Un progetto rilanciato dalla capogruppo in Palazzo Vecchio di perUnaltracittà, Ornella De Zordo, che condivide con i Comitati No Tav le preoccupazioni per l’impatto del tunnel su ambiente, edifici e falda, come d’altra parte teme la docente di ingegneria geotecnica Teresa Crespellani. No anche di Idra, di Legambiente, Wwf, Italia Nostra. Al contrario, i sindacati reclamano che i progetti avviati vengano portati avanti. «Se salta il progetto Tav già avviato le imprese riscuoterebbero le penali e i lavoratori andrebbero a casa: una manna per le imprese, una tragedia per i lavoratori», avverte il segretario toscano della Cgil Alessio Gramolati. Aggiunge: «Non esistono progetti alternativi. O si fa il tunnel o Firenze non sarà un nodo che completa il sistema infrastrutturale toscano e collega con la costa ma solo un passaggio». Riccardo Cerza segretario Cisl: «Tunnel e stazione Foster vanno fatti alla svelta e bene». Vito Marchiani, Uil: «Firenze non può perdere questo investimento. I treni veloci non possono passare in superficie ». Un rispetto degli impegni presi che i sindacati chiedono però anche alle Ferrovie: completamento del polo dell’Osmannoro, agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria a Firenze, il mantenimento dell’ingegneria ferroviaria in viale Lavagnini. Onorare gli accordi, anche per gli industriali. «I contratti vanno rispettati», ripete a proposito del tunnel da portare avanti il presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile. Lo stesso fa la presidente toscana Antonella Mansi. Gentile però approva che Renzi chieda rispetto degli impegni a Moretti. Non si torna indietro, lo pensa «a titolo personale» anche il presidente della Camera di commercio, Vasco Galgani. «Io gli impegni ho sempre cercato di onorarli. Tunnel e stazione vanno fatti nonostante i tanti problemi». Quanto alla politica, sì netto del Pd. «È in gioco la modernizzazione della Toscana», dice il segretario regionale Andrea Manciulli. Sempre meno convinta invece la Sel. «No a Foster — dice il consigliere comunale Eros Cruccolini — Sul tunnel stiamo discutendo, ma io sono contrario». Il Pdl si divide tra nazionale e locale. Il ministro Matteoli dice: non si perda un solo giorno. Ma il coordinatore cittadino Toccafondi spiega che «il progetto non lo abbiamo fatto noi e non ci entusiasma». Si rassegnerà se saprà che non c’è più tempo per discutere. No dalla Lega di Razzanelli. <br />Ilaria Ciuti

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