2010-09-07 08:18:00
>[La Repubblica Firenze, 07/09/10]<br />Cassa integrazione in aumento. Anzi, in «pesante» aumento. Riduzione della ditta e dei lavoratori. E’ la spada di Damocle agitata da Btp, l’azienda edile proprietaria del mai finito mega albergo da 210 camere, 104 monolocali e cinque piani interrati per auditorium e parcheggi in viale Belfiore. «L’azienda sarà costretta alla cassa integrazione a tappeto, come avverte il presidente Armando Vanni, se i tanti cantieri previsti per Btp a Firenze non si apriranno presto e all’albergo non verrà accordata una nuova concessione per essere costruito, ora che finalmente abbiamo finito i piani interrati», dice Riccardo Fusi che della Btp resta il principale azionista anche se ha dovuto cederne la presidenza in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle grandi opere della procura di Firenze e i suoi stretti contatti, comprese le richieste d’aiuto per riottenere i lavori della scuola marescialli dei carabinieri a Castello, con il coordinatore del Pdl Denis Verdini, uno dei principali accusati nello scandalo degli appalti. Fusi oltre a negare di avere traccheggiato nei lavori per il mega albergo progettato ma presto abbandonato dall’archistar francese Jean Nouvel, punta il dito sulle altre potenziali opere di Btp che secondo lui le amministrazioni pubbliche terrebbero bloccate obbligando così la ditta a ricorrere, se niente cambierà, alla pesante cassa integrazione: «Il Panificio militare di via Mariti, le due Manifatture tabacchi di Firenze e Lucca, Pratilia a Prato, le case di Campi». Questa la lista, quanto a Campi aggiunge: «Il sindaco dice tante belle parole ma farebbe meglio a dare le concessioni edilizie». Ma Palazzo Vecchio reagisce, affermando che la questione riguarda Btp e non l’amministrazione: «In ambedue i casi, sia in quello del Panificio che della Manifattura la Bpt avrebbe dovuto presentarci due nuovi progetti aderenti alle richieste della giunta Renzi. Stiamo ancora aspettando. Se i lavori non partono è responsabilità dei privati non dell’amministrazione ». Nel caso dell’albergo di viale Belfiore, invece, l’amministrazione non ha ancora risposto ne sì ne no. Ma Fusi non fa marcia indietro. Anzi rincara: «Se non ci danno una nuova concessione di cinque anni, qualcuno si prenderà la responsabilità della buca di 1,2 ettari e profonda 22 metri che resterà aperta al posto dell’albergo». Nega che a distrarre la Btp dall’accelerare i lavori sia stata la mancanza di un acquirente per la struttura. Non nega che la catena Marriott si sia ritirata ma non accetta che ciò sia stata almeno la molto probabile concausa di un’eventuale pigrizia di quei lavori che Tommaso Grassi, consigliere comunale della lista Spini, ha appena accusato di essere stati sempre più che altro fermi. Secondo Fusi la storia continua a essere un’altra: «La concessione di cinque anni sta per scadere e abbiamo bisogno di una nuova concessione. Non abbiamo perso tempo. I primi due anni li abbiamo passati a cercare inutilmente di convincere il Comune a ridurre il progetto di Nouvel che prevede uno scavo di cinque piani in una zona non solo piena di acqua ma fatta di ghiaie che franano continuamente. Fallito l’obiettivo, abbiamo affidato lo scavo alla più brava ditta del settore, la Trevi, ma ci sono voluti tre anni per scavare una buca di 1,2 ettari e profonda 22 metri in cui si doveva procedere settore per settore puntellando tutto a rotazione con pali e tiranti». <br />(i.c.)

Redazione

Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- APPELLO PER LA SALVAGUARDIA E LA RIGENERAZIONE DEI PAESI - 8 Luglio 2025
- Le case dei sogni. Inchiesta sul turismo nel centro di Napoli - 25 Giugno 2025
- L’entrata in guerra degli USA - 24 Giugno 2025